La Nuova Sardegna

Nuoro

La plastica finisce nel compattatore

di Alessandra Porcu
La plastica finisce nel compattatore

Debutta a Macomer il progetto finanziato dalla Regione “Più ricicli più risparmi”

24 febbraio 2021
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MACOMER. “Più ricicli, più risparmi”. Questo lo slogan che vede Macomer come la prima, e finora l’unica, città in Sardegna a sperimentare il progetto “Lavoro innovativo e sostenibile” finanziato con 40 mila euro dalla Regione nell’ambito del Por Fse 2014/2020. Gestito dalla cooperativa sociale Scenari verdi di Nuoro, il piano si avvale della collaborazione del Comune, dei servizi socio-sanitari dell’Ats territoriale e della Conad. Dallo scorso 22 febbraio, grazie alla piccola isola ecologica realizzata proprio nell’area esterna al supermercato di via Gramsci, i cittadini possono conferire materiali di plastica.

“Per ogni bottiglia, ad esempio”, spiega il referente, Pino D’Antonio, “riceveranno un ecopunto che permetterà loro, raggiunta la soglia dei 500, di usufruire di uno sconto di 5 euro sulla spesa effettuata. Parliamo”, sottolinea il sociologo, “di un servizio virtuoso capace di coniugare rispetto per l’ambiente, solidarietà e lavoro”. Nel green point ci saranno due addetti al coordinamento e al monitoraggio di tutte le operazioni e sei ecocompattatori che avranno il compito di selezionare, parzialmente, i rifiuti.

“L’accordo prevede infatti”, precisa Andrea Rubattu, assessore comunale all’Ambiente, “che nella fase successiva i materiali vengano immessi nel circuito della raccolta urbana. In questo modo saremo in grado di incrementare la quantità dei prodotti solidi. L’amministrazione civica ha aderito di buon grado a questa iniziativa. Non solo permette di rispettare e di fare del bene all’ambiente, incentivando le persone a differenziare il più possibile, ma anche di garantire un’occupazione a quanti riscontrano più difficoltà nel misurarsi col mercato del lavoro”. A distanza di pochi giorni dalla sua entrata in funzione, l’isola ecologica ha già registrato un buon afflusso di gente.

“Tanti sono gli utenti che si sono recati personalmente sul posto”, spiega Pino D’Antonio, “e altrettante numerose le chiamate che stiamo ricevendo. La maggior parte degli utenti ci contatta per avere informazioni e per capire meglio come si svolga il servizio. Siamo soddisfatti che la risposta dei macomeresi, e non solo, sia positiva. Abbiamo creduto in questo percorso e adesso speriamo di raccoglierne i frutti”. “Il progetto della cooperativa sociale Scenari verdi è l’esempio tangibile”, conclude Andrea Rubattu, “di quanta importanza possa assumere l’unità di intenti. Spesso la collaborazione tra soggetti diversi risulta utile se non indispensabile”.



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