La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, partono due cantieri

di Federico Sedda
Ottana, partono due cantieri

Lotta alla disoccupazione: per 5 posti ci sono state 91 domande. Il sindaco: una valvola di sfogo

26 febbraio 2021
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OTTANA. Sono state pubblicate nei giorni scorsi da parte del Centro per l’impiego di Nuoro le graduatorie definitive degli aspiranti all’assunzione nei due nuovi cantieri di lavoro che occuperanno complessivamente cinque disoccupati per otto mesi. Si tratta di due operai comuni che saranno impiegati nella manutenzione del verde pubblico e di tre impiegati amministrativi con diploma di scuola media superiore che lavoreranno all’interno della struttura comunale nell’ambito della predisposizione dei documenti e dei capitolati per l’espletamento delle gare d’appalto. A presentare le domande di assunzione sono stati complessivamente 91 disoccupati: 30 diplomati e 61 operai comuni. Dalle due graduatorie sono stati esclusi, per mancanza dei requisiti, quattro persone per il cantiere verde e altrettante per quello amministrativo. Dai numeri impietosi delle graduatorie emerge una situazione occupazionale davvero critica.

Il numero considerevole di domande presentate evidenzia che, nell’ex paese dell’industria, la fame di lavoro è ormai un’emergenza sociale al punto che, lo stesso sindaco rieletto lo scorso ottobre, Franco Saba, ha fatto, della ricerca del lavoro, un punto fondamentale delle sue dichiarazioni programmatiche per il prossimo quinquennio.

«Il Comune – ha osservato il primo cittadino – ha l’obbligo di mettere in campo, per quanto di sua competenza, ogni soluzione per contribuire al sostegno della ricerca del lavoro attraverso azioni prioritarie che puntino su percorsi di orientamento e di formazione professionale che talvolta possono trasformarsi in opportunità lavorative durature nel tempo anche attraverso l’incentivazione delle imprese locali». I cantieri di lavoro, insomma, secondo il sindaco di Ottana, proprio per la loro funzione provvisoria, non rappresentano la soluzione definitiva al problema della disoccupazione dilagante. «I nostri giovani – ha aggiunto Saba – hanno bisogno di lavoro stabile per programmare il loro futuro. Purtroppo, però, i cantieri comunali sono diventati l’unica valvola di sfogo contro la mancanza di lavoro». La disoccupazione, comunque, a Ottana, come altrove, non riguarda solo i giovani.

Dall’analisi delle domande per l’assunzione nei due cantieri che stanno per partire emerge una fascia di età che varia dal ragazzo di 19 anni, fresco di diploma che si vuole affacciare per la prima volta al mondo del lavoro, all’operaio di 64 anni, magari ex lavoratore dell’industria, al quale mancano pochi anni di contributi per andare in pensione. L’analisi è confermata dall’età dei primi due in graduatoria che lavoreranno nel cantiere per la manutenzione del verde: la prima è una donna di 50 anni, il secondo un operaio di 25, entrambi accomunati dalla condizione di disoccupazione. Fa riflettere anche il fatto che le prime tre in graduatoria per il cantiere amministrativo siano donne. Una piaga, la disoccupazione femminile, che evidenzia una condizione sociale ancora più critica.

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