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Covid, Nuoro: pazienti con malattie rare ancora esclusi dai vaccini

Covid, Nuoro: pazienti con malattie rare ancora esclusi dai vaccini

La denuncia della presidente dell’associazione regionale Acaa Maria Meloni In settimana apre il secondo hub, ma slittano le somministrazioni a domicilio

06 aprile 2021
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NUORO. «Ancora non sappiamo quando saremo vaccinati. L’Assl ci ha chiesto di compilare un elenco dei nostri associati, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. Siamo molto preoccupati e chiediamo certezze su tempi e modi della somministrazione». Parole di Maria Meloni, presidente dell’associazione Acaa per le malattie rare in Sardegna. Parla a nome di quei pazienti che soffrono di patologie estremamente rare e gravi che durante la pandemia li espongono ancora di più ai rischi che corrono già in tempi normali. «Notiamo mancanza di organizzazione, ripeto, non sappiamo ancora se e quando saremo vaccinati», dice Maria Meloni, perché dall’ospedale San Francesco, dove ben conoscono la sua situazione e quella degli altri pazienti, non sarebbe giunta alcuna chiamata.

Approvvigionamento di vaccini a parte, resta da vedere ora se gli sforzi organizzativi da parte dell’Assl di Nuoro, che a metà settimana aprirà in città un secondo hub per le vaccinazioni, daranno i loro frutti, per i pazienti rappresentati da Maria Meloni come per altre categorie a rischio. Nei giorni scorsi è venuto alla ribalta il caso dei 192 pazienti fragili che venerdì avrebbe dovuto ricevere il vaccino (tra loro molto malati oncologici gravi) e che poi hanno ricevuto dall’Assl la comunicazione che il loro turno era saltato alla prossima settimana, cioè quella appena iniziata. I vaccini arriveranno a Nuoro questo pomeriggio, fa sapere Maria Carmela Dessì, referente unica per la vaccinazioni dell’Assl. «Saranno così nella disponibilità della direzione sanitaria del presidio ospedaliero San Francesco che potrà programmare le vaccinazioni già da domani, mercoledì. E nei giorni a seguire secondo una pianificazione organizzata dalla direzione dell’ospedale in sinergia con gli specialisti ospedalieri che hanno in cura i pazienti». Pianificazione che dovrebbe riguardare anche le persone affette da malattie rare. «Per tutti coloro che possono essere vaccinati in sicurezza in hub si sta procedendo con le chiamate attraverso il Cup», continua Dessì, che precisa come le chiamate riguarderanno i malati rari insieme con talassemici, down, diabetici, pazienti con sclerosi multipla, sindrome laterale amiotrofica, autistici e altre patologie.

Quanto al secondo hub, che avrà sede nella palestra della scuola media Maccioni con ingresso in via Costituzione, dunque non distante dal primo hub che ha sede nell’istituto Ciusa, entrerà in funzione anche questo attorno a metà settimana, presumibilmente giovedì. Qui saranno smistati i pazienti che devono ricevere la seconda dose del vaccino, così da evitare code, disagi e assembramenti nel primo hub, che sarà dunque destinato unicamente alla prima dose. Venerdì e sabato nel nuovo hub debutteranno anche i medici di famiglia. In città hanno aderito alla campagna 20 medici su 37, e ciascuno di loro porterà in dote 60 pazienti, tra over 80 e assistiti particolarmente fragili, cioè con gravi patologie. Potenzialmente si tratta dunque di 1200 pazienti nell’arco dei due giorni.

C’è poi il problema delle vaccinazioni a domicilio, per anziani e pazienti fragili che non possono raggiungere l’hub, più volte annunciate e mai attuate. Quando sarà il loro turno? Di sicuro non nei prossimi giorni, anche se l’Assl ritiene di grantirlo entro il mese di aprile se ci sarà disponibilità di vaccini monodose. Parallelamente a questo problema ci sono le vaccinazioni dei loro badanti, o care giver. Anche qui non c’è nulla di certo su tempi e modi della somministrazione, ma è probabile che se ne occuperanno i medici di famiglia una volta concluse le vaccinazioni nel nuovo hub, che potrebbero essere ripetute anche la prossima settimana. (p.me.)

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