La Nuova Sardegna

Nuoro

Riduzione in schiavitù, salta l’Assise

Riduzione in schiavitù, salta l’Assise

L’imputato Cualbu ancora irreperibile. La Corte restituisce gli atti al pm

09 aprile 2021
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NUORO. Avrebbero gestito e organizzato un vasto giro di prostituzione, sfruttando giovani ragazze ungheresi costrette a vendere il proprio corpo anche a facoltosi professionisti in appartamenti a Nuoro. Il processo che si sarebbe dovuto celebrare in Corte d’Assise a carico di Salvatore Cualbu, originario di Fonni (difeso dall’avvocata Concetta Sirca), accusato di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e induzione alla prostituzione, e dei nuoresi Sebastiano Sale e Alessandro Porcheri (difesi dall’avvocato Michele Mannironi), accusati di sfruttamento della prostituzione, non si è mai aperto per nullità delle notifiche. Le ricerche di Cualbu, già irreperibile, hanno sempre dato esito negativo. La Corte presieduta da Giorgio Cannas ha così deciso di separare le posizioni dei tre imputati, e restituire per il primo gli atti al pm della Dda, Guido Pani, dichiarando nulle le notifiche e le citazioni fatte dopo l’avviso di conclusione delle indagini. Salvatore Cualbu, infatti, dopo aver indicato un primo domicilio, ne aveva fatto seguire degli altri che, però, non erano stati presi in considerazione. Motivo per cui le citazioni fatte all’imputato, già dopo l’avviso di conclusione indagine, sarebbero da considerarsi irregolari. Cualbu aveva dichiarato più luoghi di abitazione: per l’ interrogatorio di garanzia aveva fornito il domicilio di Olbia che non era il luogo di residenza. A questa prima indicazione, ne aveva fatto seguito un’altra, in occasione della notifica dell’ordinanza di revoca degli arresti domiciliari. L’allora indagato aveva indicato come domicilio Sassari e, in una successiva notifica del 2018, dell’avviso conclusione indagini, aveva dato l’indirizzo dello studio del difensore. Ma mentre quest’ultimo domicilio veniva indicato nella richiesta di rinvio a giudizio, nell’avviso di citazione dell’udienza preliminare risultava ancora il domicilio di Olbia. «Fino all’avviso di conclusione indagine – ha detto il pm – le notifiche sono certamente andate a buon fine, perché consegnate di persona all’indagato. Credo si debba tornare alla fase della citazione dell’udienza preliminare».

Dello stesso parere la difesa di Cualbu. La Corte ha così dichiarato per Salvatore Cualbu (unico imputato a cui viene contestato un reato di competenza della Corte d’assise), nulle le notifiche di citazione, sia dell’udienza preliminare, sia la successiva del decreto che dispone il giudizio, e ha restituito gli atti al pm. Gli altri imputati, per i quali non ricorre alcuna nullità, e rispondono di un reato di competenza del Tribunale collegiale, perché nei confronti di due persone offese, sono stati rinviati all’udienza del 5 maggio prossimo. (k.s.)

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