La Nuova Sardegna

Nuoro

Riorganizzazione e un nuovo settore, dirigenti contro Tidu

di Simonetta Selloni
Riorganizzazione e un nuovo settore, dirigenti contro Tidu

Insorge il sindacato: «Inutile e oneroso per la Provincia» L’amministratore: «Pronto a cercare soluzioni condivise»

20 aprile 2021
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NUORO. La riorganizzazione della Provincia decisa a gennaio dall’amministratore straordinario Costantino Tidu, e in particolare la istituzione di un nuovo settore di Programmazione, è al centro di una nota di dissenso inviata a Tidu dal sindacato Direl, che raggruppa i dirigenti degli enti locali. Le ragioni sono molteplici: pur riconoscendo che questa deliberazione che dà il via libera al riassetto organizzativo dell’ente è di competenza dell’organo di governo, ossia del amministratore straordinario, i dirigenti lamentano l’assenza di un coinvolgimenti da parte di Tidu. «I dirigenti hanno appreso i contenuti della riorganizzazione solo a seguito dell’adozione dell’atto deliberativo». A parte il fatto che la nomina del dirigente a capo del nuovo settore costerebbe all’ente 105mila euro lordi l’anno,spesa ritenuta inutile, i dirigenti contestano le ragioni alla base della scelta. «Nelle motivazioni riportate nella citata deliberazione – scrivono nella nota firmata dal rappresentante aziendale Mariano Meloni – si fa tra l'altro riferimento a “criticità registrate nel funzionamento della macrostruttura” mai emerse o segnalate dall'amministratore straordinario, dal segretario generale, dal direttore generale o dai dirigenti nel corso delle varie riunioni di conferenze dei dirigenti». Non solo: a tutt’oggi, la struttura amministrativa e l’emanazione delle attività conseguenti «non sono mai stati oggetto di rilievi di inefficacia e/o inefficienza, così come si può ben constatare dai report sulle performance organizzative e individuali certificate dal Nucleo di valutazione, con il pieno raggiungimento degli obbiettivi assegnati».

Il provvedimento, dice il sindacato, ha portato a uno smembramento delle competenze omogenee degli altri settori che a distanza di tre mesi, non ha portato ad «aspetti migliorativi rispetto alla precedente configurazione, se non quella di aver determinato tensioni tra i ruoli con una percezione diffusa di un’ involuzione organizzativa e un peggioramento del clima lavorativo». Ben lontani quindi dagli obiettivi di miglioramento prefissati dalla deliberazione di Tidu. In più, si sarebbe verificato uno squilibrio nei settori». Ecco perché il sindacato chiede il ripristino dell’articolazione precedente, e la soppressione del settore Programmazione.

Di parere opposto l’amministratore Tidu: «I dirigenti sono stati sentiti individualmente, e hanno convenuto sulla necessità di riorganizzare l’ente. Sono pronto a rivedere l’organizzazione all’interno di un ragionamento finalizzato al miglioramento della funzionalità di ogni singolo settore, nell’interesse dei cittadini e della struttura, con soluzioni condivise».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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