La Nuova Sardegna

Nuoro

“Tortolì noi non ci stiamo” i commercianti in piazza

di Lamberto Cugudda
“Tortolì noi non ci stiamo” i commercianti in piazza

Oggi serrata e manifestazione pacifica dei titolari di esercizi, palestre ed estetica Una catena umana si snoderà dalle 9 alle 11 tra via Umberto e viale mons. Virgilio

30 aprile 2021
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TORTOLÌ. “Tortoli noi non ci stiamo”: è tutto pronto per la manifestazione pacifica dei commercianti e dei gestori di tante attività (ristoranti, pizzerie, bar, palestre, attività sportive, parrucchiere, estetiste e altri ancora) in programma questa mattina. Per due ore, in pieno centro, per chiedere di poter riaprire in sicurezza le loro attività. Il tratto interessato sarà quello dall’altezza della “Giocheria” di via Umberto, lato via Vittorio Emanuele, fino alla parte iniziale di viale monsignor Virgilio, all’altezza dello Stuzzichino. La manifestazione, una vera e propria catena umana che protesterà in maniera pacifica, è autorizzata dalle ore 9 fino alle 11. Come è stato spiegato da alcuni commercianti si svolgerà «in forma di sit-in con postazione personale fissa, fermi in fila indiana; tutti rigorosamente con la mascherina, indosseranno una maglia o maglietta nera e porteremo un nastro colorato largo, lungo 150 centimetri», che servirà per il distanziamento e con il quale ci si legherà l’un l’altro.

La protesta si allarga quindi anche fra le attività commerciali (e non solo) della cittadina. «Parteciperò alla manifestazione pacifica – ha detto ieri mattina Silvano Scudu, titolare del bar Le Dauphin, lungo la parte terminale di viale monsignor Virgilio – perché è giusto che dopo tanto tempo ci facciano aprire in sicurezza. Facciano pure tutti i controlli su distanziamento e altro, ma diano la possibilità di lavorare, e non solo con l’asporto. Da parte mia ho sempre rispettato tutti i protocolli e le linee guida».

Sul lato opposto dello stesso viale, a 70 metri distanza, si trova il Bella Vista bio café. Roberto Perino, uno dei titolari dell’attività, parla di iniziativa da appoggiare. «Come esercizio – ha spiegato ieri – aderiremo perché riteniamo giusto che ci diano la possibilità di potere lavorare. Siamo per il rispetto di quanto viene stabilito, ma dobbiamo potere stare aperti, e non solo per l’asporto. È da rivedere anche l’orario del coprifuoco. Penso proprio che la catena umana avrà successo». Proprio il coprifuoco è una delle restrizioni al centro della protesta e si chiede a gran voce che spostato in vanti o eliminato.

Poco più in là, anche l’attività Magicabula (giocattoli) che è comunque aperta, aderirà alla protesta. La titolare Claudia Barrui: «Tutte le attività devono potere lavorare, naturalmente rispettando i protocolli stabiliti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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