La Nuova Sardegna

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SORGONO  

Giovani in difesa del San Camillo: «Sì a una nuova idea di sanità»

SORGONO. «Chiediamo al governo regionale, il quale ne ha il dovere politico, civile e morale, di approntare delle politiche innovative e coraggiose per modernizzare, potenziare e territorializzare i...

12 maggio 2021
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SORGONO. «Chiediamo al governo regionale, il quale ne ha il dovere politico, civile e morale, di approntare delle politiche innovative e coraggiose per modernizzare, potenziare e territorializzare i servizi socio-sanitari, non disperdendo l’occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e di avere nella missione “Salute” dei progetti rispondenti alle suddette esigenze che da troppo tempo vengono ignorate». È la voce dei giovani del Mandrolisai e della Barbagia che rivendicano il diritto a una sanità del territorio e invocano un cambio di rotta in merito alla gestione dei servizi ospedalieri del presidio ospedaliero del San Camillo di Sorgono. Il mezzo di trasmissione delle sacrosante richieste è la rete: una petizione online che in queste ore sta girando tra le chat e i gruppi social, e che prevede la firma e quindi l’adesione per chiedere «all’Ats Sardegna e all’Assl di Nuoro di far fronte alle richieste e di rispettare gli impegni presi in precedenza, adottando provvedimenti urgenti e chiarendo quante risorse economiche e umane sono a disposizione per garantire i servizi e le prestazioni imprescindibili, nonché la scansione temporale per raggiungere gli obiettivi. Pretendiamo trasparenza e celerità – scrivono – per la salvaguardia della salute pubblica e della sanità pubblica coerentemente ai dettami dell’art. 32 della Costituzione italiana. Chiediamo alla responsabile del San Camillo, alla direttrice del Distretto di Sorgono, a tutto il personale sanitario e alle sue rappresentanze sindacali di mobilitarsi in maniera manifesta, come lavoratori e come cittadini del territorio. C’è bisogno di uno scatto di protagonismo che permetta di condurre una battaglia inedita con l’ambizione di proporre dal basso una nuova idea di sanità nel Gennargentu-Mandrolisai». (m.c.)

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