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Nuoro

San Teodoro tre milioni per il nuovo depuratore

di Sergio Secci
San Teodoro tre milioni per il nuovo depuratore

È appena entrato in funzione il nuovo impianto Abbanoa in prossimità della Cinta Di ultima generazione, può servire una popolazione di cinquantamila abitanti 

20 maggio 2021
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SAN TEODORO. Tre milioni di euro per risolvere le criticità del depuratore fognario di San Teodoro che si trova a ridosso dello stagno e della spiaggia della Cinta. Il vecchio impianto di La Canna sarà rivoluzionato con l’introduzione di sistemi di trattamento all’avanguardia consistenti in 352 moduli di membrane di ultrafiltrazione per trasformare i liquami che arrivano in gran quantità soprattutto nel periodo estivo in acqua pulita.

Abbanoa ha trasformato il vecchio depuratore in un impianto all’avanguardia con un sistema di trattamento spinto che somma i tradizionali metodi di depurazione a fanghi attivi con un sistema di separazione tramite membrane filtranti. “I risultati” dicono i tecnici del gestore idrico “sono eccezionali sia in termini di quantità che di qualità del prodotto finale”.

Gli interventi sono stati completati l’anno scorso e successivamente si è proceduto con il periodo di collaudo che consentito di certificare la piena operatività del nuovo impianto proprio in vista della nuova stagione turistica. Il depuratore si trova all’interno di un ecosistema delicatissimo a ridosso dello stagno di San Teodoro e della spiaggia della Cinta. La zona, ad alta valenza turistica, subisce notevoli variazioni in termini di popolazione da servire: numeri bassissimi durante la stagione invernale e picchi elevati nel periodo estivo.

Gli interventi hanno consentito di aumentare la potenzialità dell’impianto da 30mila a ben 50mila abitanti, 20mila in più rispetto agli attuali numeri. In questo modo il nuovo depuratore sarà in grado di far fronte anche alla realizzazione di nuovi insediamenti turistici nel territorio. Il processo di trattamento tramite membrane di ultrafiltrazione è un processo di depurazione a fanghi attivi in cui la separazione solido/liquido necessaria per lo scarico delle acque depurate è eseguita utilizzando una sezione di filtrazione su membrana invece del classico processo di sedimentazione utilizzato negli impianti a fanghi attivi convenzionali.

Questa semplice differenza conferisce all’impianto una maggiore efficacia di depurazione: gli inquinananti organici vengono rimossi biologicamente. L’acqua prodotta ha una qualità tale che può essere riutilizzata per l’irrigazione o il verde pubblico. Il problema di un impianto più efficiente era una necessità inderogabile visto l’alto numero di turisti che si aggiungono ai pochi residenti ogni anno nella costa teodorina.

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