La Nuova Sardegna

Nuoro

Graziano Mesina nella “top 6” dei latitanti più pericolosi d'Italia

di Simonetta Selloni
Graziano Mesina nella “top 6” dei latitanti più pericolosi d'Italia

L’orgolese, alla macchia da luglio, nell’elenco dei ricercati. C’è anche Cubeddu

26 maggio 2021
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NUORO. Si chiama “Programma speciale di ricerca per la ricerca dei latitanti”, e nella Home della Direzione centrale della Polizia criminale si possono vedere le facce dei sei uomini selezionati dal Gruppo integrato interforze che li cerca. Sono i latitanti più pericolosi d’Italia, e da qualche tempo nella lista c’è anche Graziano Mesina. L’orgolese, 79 anni (compiuti il 4 aprile scorso), sparito il 2 luglio dello scorso anno e ufficialmente latitante dall’8 luglio, un passato da big della latitanza, si è ripreso il posto in questa speciale lista, ieri aggiornata dopo l’arresto in Brasile del re del narcotraffico Rocco Morabito. Mesina, con Attilio Cubeddu, l’arzanese alla macchia da 24 anni, impone la presenza sarda nel Gotha degli inafferrabili al cui vertice c’è il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, che ne è anche il decano, visto che è sparito dal 1993.

Sei schede associate ad altrettanti nomi dei ricercati. Quattro in bianco e nero, due a colori. Tra queste, quella di Graziano Mesina. In passato, il re del Supramonte, Mesina ha collezionato 22 evasioni, permessi premio, rientri in carcere e mancati rientri. Nel 1992, il ruolo nell’ambito della liberazione del piccolo Farouk Kassam. Dodici anni dopo, nel 2004, la grazia. Quindi, nel 2013, il nuovo arresto. Ma l’ultima fuga, quella che lo ha ricollocato nello status di latitante – e nell’elenco dei più ricercati –, non è nemmeno un’evasione. Accusato di associazione a delinquere, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, è sparito il 2 luglio da Orgosolo, dove attendeva la pronuncia della Cassazione. La Suprema corte ha confermato la condanna a 30 anni, lui non si è più fatto trovare. Nel burocratese della scheda del Programma di ricerca, c’è scritto che “l’08/07/2020 sono state diramate le ricerche in ambito internazionale per arresto ai fini estradizionali. E lo stesso burocratese indica che “Cubeddu Attilio nato il 2.3.47 ad Arzana è ricercato dal 1997, per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (Nuoro), ove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime; il 18.3.1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali”. Cubeddu stava scontato 30 anni per il sequestro di Cristina Peruzzi, è stato coinvolto nel sequestro di Giuseppe Soffiantini e secondo gli inquirenti anche in quello di Silvia Melis. Nessuna foto recente; quella che lo ritrae è in bianco e nero, lui ha un maglioncino nero, ma oggi potrebbe essere irriconoscibile. Addirittura si ritiene che sia morto. Un fantasma, ricercato da tutte le polizie internazionali, ma pur sempre un fantasma di spessore. Cubeddu e Mesina sono anche i più anziani del sestetto. Per la cronaca, il più giovane è Raffaele Imperiale, 48 anni di Castellamare di Stabia – l’altro ricercato la cui foto è a colori –. Traffico internazionale di stupefacenti aggravato da finalità mafiose le accuse. È latitante da 5 anni.

Per la cronaca;, gli altri ricercati:Giovanni Motisi, nato a Palermo nel 1959, killer di fiducia di Totò Riina e latitante dal 1998, Renato Cinquegranella, napoletano, 72 anni, associazione di tipo mafioso e latitante dal 2002.

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