La Nuova Sardegna

Nuoro

Usi civici contesi, la parola passa alla Regione

di Giusy Ferreli
Usi civici contesi, la parola passa alla Regione

Dopo la vittoria di Jerzu per le vigne di Quirra i sindaci con Arzana in testa in delegazione a Cagliari

02 giugno 2021
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JERZU. Dalle aule di tribunale agli uffici dell’assessorato regionale all’Agricoltura. La grana degli usi civici, riportata in auge dalla recente sentenza del Tar sulla contesa legale tra il Comune di Arzana e la cooperativa Fra lavoratori di Jerzu per le vigne di Quirra, sarà al centro di un incontro tra i sindaci del Nuorese e dell'Ogliastra con l'assessora Gabriella Murgia. La richiesta, partita dal primo cittadino arzanese, Angelo Stochino, che nella controversia legale con il sodalizio jerzese è parte soccombente, è stata sposata dai suoi colleghi Alessio Seoni (Villagrande Strisaili), Ennio Arba (Urzulei), Giovanni Cristian Melis (Desulo) e Dionigi Deledda (Orgosolo). Tutti temono l‘assalto alle terre civiche da parte di chi, senza titolo, potrebbe rivendicare attraverso la legittimazione la proprietà di un bene che appartiene alla collettività. E temono le tensioni sociali che seguirebbero.

La responsabile dell’Agricoltura, dal canto suo si dice pronta ad intervenire. «La problematica legata alla gestione degli usi civici in Sardegna è considerata dall'assessorato e dalla giunta regionale d'importanza strategica, in quanto incide sulle opportunità di sviluppo del settore agricolo, zootecnico e forestale, in particolare nelle aree interne dell'Isola – sottolinea Murgia che aggiunge: «Per assicurare un coordinamento operativo regionale, l'esecutivo ha deciso di riassegnare all'assessorato dell'Agricoltura, le competenze regionali in materia di usi civici, fino ad ora in capo ad Argea».

Una precisa richiesta degli amministratori, che si sono rivolti anche al prefetto di Nuoro perhè temono ripercussioni sull'ordine pubblico, riguarderà proprio il ruolo dell’agenzia regionale che, nel 2017, è stata chiamata a decidere se accogliere o meno le istanze di legittimazione, decisione che, secondo i sindaci dovrebbe tornare in capo ai consigli comunali. La delegazione non si limiterà a domandare la revoca della delibera 48/30 della giunta Pigliaru che attribuisce questa facoltà all’agenzia ma ribadirà la necessità di una profonda revisione della legge 12 del 1994. «Quella norma è superata, i tempi e le esigenze sono cambiate. Occorre non solo gestire ma anche prevenire i conflitti che derivano dai vuoti normativi» dice Daniela Falconi, sindaca di Fonni che avalla le richieste dei suoi colleghi. Tutto ciò che serve per sbrogliare una matassa intricata viene visto di buon occhio dai sindaci.

Su questo torna l’assessora: «In questi giorni si sta provvedendo a potenziare l'ufficio dell'assessorato che ha in capo l’attività per consentire di mettere mano alle situazioni di maggiore complessità come quella di Quirra . Sappiamo quanto sia rilevante la disponibilità delle terre civiche nel territorio regionale e vogliamo intervenire».

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