La Nuova Sardegna

Nuoro

Le terme di Dorgali in abbandono

di Nino Muggianu
Le terme di Dorgali in abbandono

Dopo la morte del custode Agostino Sale nessuno si occupa più della loro pulizia

19 agosto 2021
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DORGALI. Altro che il centro termale che una precedente amministrazione aveva in mente qualche anno fa: quella che i dorgalesi chiamano Sa Lapia 'e Su Anzu è in condizioni pietose. La muffa e le macchie nere sia sulle maioliche dei muri laterali e che sulla volta tutto fanno fuorché incoraggiare a tuffarsi nelle acque sulfuree, retaggio del passaggio degli antichi romani. «È mai possibile che l'amministrazione comunale non sia in grado di dare una mano di vernice, magari anti muffa e una bella spazzolata ale maioliche? È una vera vergogna. Tutto è abbandonato o quasi da quando purtroppo è scomparso il nostro Austineddu», lamenta una signora del paese riferendosi al custode per tanti anni delle terme dorgalesi.

Basta spostarsi qualche centinaio di metri e la situazione è ancora peggiore nella grotta di San Giovanni. Questa volta a lanciare il grido di dolore è Francesca Carta, dorgalese ma residente a Milano. «Da 20 anni per le ferie rientro al mio paese ma un degrado del genere non lo avevo mai visto. Davvero non me lo aspettavo. C'è di tutto sparso qua e là, piatti , bicchieri e buste di plastica, ma anche carta e vetro. Mio figlio si è fatto male a un piede con una bottiglia rotta. Chi fa gli spuntini dovrebbe pulire e riportarsi dietro le immondizie e comunque è anche competenza del Comune vigilare e pulire perché qui passano tanti turisti e non è certo uno bello spettacolo. Per non parlare delle terme, per carità, sono inguardabili. Da quando non c'è più quel signore che le ripuliva e su di esse vigilava tutto è andato in malora».

Quel signore che ora tutti rimpiangono era Agostino Sale, scomparso qualche anno fa. Si era autoproclamato re de Sa Lapia 'e su Anzu. Un personaggio stimatissimo da tutti i dorgalesi e dalle migliaia di persone che in questi ultimi trent’anni si sono recate alle terme di San Giovanni Su Anzu, dove lui si era improvvisato responsabile. Un ruolo che nessuno mai si è permesso di contestargli. Con l’Ape tre ruote giallo canarino ogni giorno si presentava puntualissimo a Su Anzu. Dava un'occhiata in giro per vedere se tutto era a posto, poi si sedeva all'ombra del grande pino e faceva colazione con pane e formaggio che offriva volentieri a tutti. Sitemava una cassettina per eventuali donazioni, poi iniziava con le pulizie». Scomparso lui è arrivato il degrado.

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