La Nuova Sardegna

Nuoro

La tragedia di Cala Luna: il sub è morto nel tentativo di trovare il compagno

Giusy Ferreli
La tragedia di Cala Luna: il sub è morto nel tentativo di trovare il compagno

Paolo Sedda ha perso la vita il 15 luglio scorso in una fatale immersione Non avrebbe capito che l’altro stava emergendo ed è tornato più volte a cercarlo

04 settembre 2021
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NUORO. Un’incomprensione tra compagni di immersione che trasforma un’avventurosa giornata all’insegna della passione per il mare in una tragedia. Su questa ipotesi si sta orientando la Procura di Lanusei che, all’indomani del recupero del corpo di Paolo Sedda, l’esperto sub disperso nella risorgente di Cala Luna, aveva avviato l’inchiesta per accertare cosa fosse accaduto il 15 luglio nelle acque ogliastrine.

È qui, a 120 dall’ingresso dello stretto cunicolo che fa parte di un articolato sistema carsico, che il 48enne poliziotto originario di Gavoi ha perso la vita dopo essersi immerso con un compagno per esplorare la grotta che arriva ad una profondità di 40 metri e si sviluppa per 500 metri. Sempre in quel budello sottomarino, almeno secondo una prima ricostruzione del titolare dell’inchiesta, il pubblico ministero Gualtiero Battisti, Sedda potrebbe non essersi inteso con il suo accompagnatore che, a gesti, avrebbe mostrato l’intenzione di tornare indietro. A quel punto – questa è l’ipotesi più accreditata –, non riuscendo a capire dove fosse finito l’altro sub, il poliziotto avrebbe perso l’orientamento sino al tragico epilogo: la morte per annegamento.

«Questa ipotesi – ha sottolineato a questo riguardo il magistrato in forza alla Procura ogliastrina – viene avvalorata dall’analisi del profondimetro recuperato dagli speleo sub dei vigili del fuoco». Dalle rilevazioni delle strumento rinvenuto nel fondo della grotta, si evince come Sedda sia salito e ridisceso lungo il cunicolo svariate volte. Si sarebbe trattato di un disperato andirivieni, come se fosse andato alla ricerca del compagno partito con lui e altri appassionati dal centro diving di Cala Gonone e che invece era risalito. Altri accertamenti tecnici sono tuttora in corso sull’attrezzatura, le due bombole e il jacket, recuperati dagli specialisti arrivati persino da Napoli e Vicenza che si sono immersi diverse volte nella grotta di Ilune dapprima per cercare Sedda, quindi per recuperare il suo corpo ed infine per riportare in superficie la strumentazione.

Altri importanti riscontri arriveranno, infine, dagli esami istologici eseguiti dal medico legale Nicola Lenigno, incaricato dalla Procura di Lanusei di accertare le cause del decesso dell’uomo. L'acqua nei polmoni, segno evidente della morte per annegamento stabilito dall’autopsia eseguita dallo specialista nella sala settoria del Policlinico di Monserrato, infatti non ha escluso del tutto la possibilità che, durante l’immersione rivelatasi fatale, l’ assistente capo in servizio nella Squadra mobile della Questura di Nuoro, abbia avuto un malore in grado di fargli perdere l'orientamento. Se questi ulteriori accertamenti dessero esito negativo, allora l’ipotesi dell’incomprensione e del successivo disorientamento verrebbe rafforzata ulteriormente. Mettendo la parola fine sulle dinamiche che hanno portato alla morte di Paolo Sedda. Una morte che ha gettato nello sconforto le comunità di Nuoro e di Gavoi: il sub ed esperto apneista, amante del mare tanto da pubblicare un suggestivo libro fotografico, ha lasciato vuoto incolmabile tra chi lo ha conosciuto.

Grande è stato il cordoglio per un uomo al quale tutti riconoscevano grandi doti umane e professionali, sia nella città dove Sedda si era trasferito da ragazzo e dove prestava servizio, sia nel suo paese d’origine.

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