La Nuova Sardegna

Nuoro

Maccheronis, a ottobre diga svuotata per lavori

di Sergio Secci
Maccheronis, a ottobre diga svuotata per lavori

Torpè. L’operazione servirà per completare gli interventi in piena sicurezza Il sindaco Sanna: «Grossi disagi per campagne e paese: la Regione intervenga»

05 settembre 2021
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TORPÈ. Per permettere il completamento dei lavori nella diga Maccheronis, a ottobre, l’invaso sarà quasi completamente svuotato. Serviranno circa tre mesi per demolire completamente l’avandiga realizzata per mettere in sicurezza lo sbarramento durante l’esecuzione del nuovo scivolo che permetterà di svuotare l’invaso in tempi brevissimi nel caso di forti piogge o alluvioni. Un opera che sostituirà lo scarico di fondo e che si è resa particolarmente necessaria dopo l’alluvione del 2013. Per illustrare i dettagli dei lavori, venerdì mattina in municipio si è svolta una riunione tra il consorzio di bonifica, i sindaci del territorio e i vari enti che si occupano dell’invaso che oltre a fornire acqua grezza per le campagne della costa, nei mesi estivi fornisce il liquido che viene convogliato ai potabilizzatori per la distribuzione alle utenze private e ai residence. I lavori erano annunciati da tempo e rientrano nella programmazione delle attività per il periodo invernale ma nel frattempo, non si è preso ancora alcun provvedimento per garantire ai cittadini residenti di Torpè l’approvvigionamento idrico. Il comune baroniese, è infatti l’unico della costa che va da Siniscola a San Teodoro a non essere rifornito dalla sorgente di Frunch’e Oche e per tre mesi, i residenti rischiano di avere l’acqua razionata o costretti nel caso più grave a rifornirsi dalle autobotti.

L’allarme è stato lanciato dal primo cittadino Martino Sanna: «Nell’incontro tecnico il consorzio di bonifica ha illustrato quelli che saranno i lavori da eseguirsi in diga, purtroppo ciò comporterà lo svuotamento dell’invaso per eseguire i lavori in sicurezza e quindi ci saranno grossi disagi sia per il mondo delle campagne ma soprattutto nel centro abitato» La mia preoccupazione è forte – prosegue Sanna – Perché essendo Torpè alimentato solamente dalla diga, e non avendo fonti, sarà il paese più ,danneggiato dai lavori chiedo quindi agli enti preposti e alla Regione che si trovino delle soluzioni urgenti per arginare il grave disagio che andrà a crearsi. A breve è previsto un incontro con l’assessorato regionale ai lavori pubblici che farà da cabina di regia per trovare una soluzione che non penalizzi gli abitanti». Tra le soluzioni ventilate, quelle di un prelievo d’acqua al potabilizzatore direttamente dal fiume che dista poco più di un chilometro, o la realizzazione di una condotta provvisoria dalla rete che dalla sorgente di Frunch’e Oche passa per Posada per approvvigionare le frazioni di Budoni e San Teodoro.

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