La Nuova Sardegna

Nuoro

Dopo il raid vandalico telecamere a Monte Idda

di Sergio Secci
Dopo il raid vandalico telecamere a Monte Idda

Il sindaco di Siniscola Gian Luigi Farris chiede più collaborazione ai cittadini «I costi per i danni lasciati dai teppisti, adesso ricadono su tutta la comunità»

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SINISCOLA. Sono passate appena due settimane dal raid vandalico messo a segno contro la cartellonistica nel sentiero di Monte Idda, la via che si snoda dallo spiazzo sottostante la Madonnina, che domina l’abitato di Siniscola, e che porta sino alla grotta di Gana ’e Gortoe. Un episodio che ha lasciato di stucco tanti siniscolesi, in particolare il sindaco Gian Luigi Farris che lo scorso anno si era speso parecchio per la realizzazione dei lavori sulla collina. Il progetto, finanziato dall’assessorato regionale all’Ambiente e seguito dal Rotary, aveva trovato il sostegno di tante associazioni locali, oltre che di Abbanoa e Forestas che avevano concesso l’area espropriata di una condotta idrica e la direzione dei lavori.

«Purtroppo il sentiero panoramico in fase di realizzazione non è ancora videosorvegliato» spiega il primo cittadino. «C’è una telecamera posizionata nella piazzetta della Madonnina, ma non riprende l’area dove i teppisti hanno fatto danni. È nostra intenzione comunque, non appena i lavori saranno finiti, di porre sotto sorveglianza i due accessi in maniera tale che simili episodi non abbiano a ripetersi». I lavori per permettere di completare l’opera dovrebbero riprendere a breve. «Abbiamo destinato il nuovo cantiere di Lavoras proprio per continuare ad eseguire le opere mancanti – prosegue Farris –. Purtroppo dovremmo utilizzare parte di quella somma per sistemare i pannelli danneggiati e quindi al momento non siamo in grado di sapere se i soldi ci basteranno».

Il sindaco si dice rammaricato del fatto che le opere non possano concludersi. «Avevamo fatto un preventivo per illuminare tutto il tracciato e sistemare delle panchine panoramiche con vista sul paese e sono davvero dispiaciuto che a causa di poche persone irrispettose del bene pubblico, l’intera cittadinanza non possa godersi a pieno questi lavori di arredo urbano». Quello di Monte Idda con l’accanimento di qualche sconsiderato sulla cartellonistica indicativa del percorso che sovrasta la cittadina è comunque solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di atti contro il patrimonio pubblico. «Si pensi che in qualche punto del litorale, abbiamo dovuto posizionare dei massi per impedire l’accesso alle spiagge dopo che sono sparite le transenne in legno, l’estate scorsa i soliti ignoti se l’erano presa con le dotazioni di sicurezza vicino alle torrette dei bagnini e solo di recente, sono state tranciate le funi della nuova passerella sul lungomare. Chiedo maggior senso civico – conclude il sindaco –, perché le spese per ripristinare i danni che potevano essere utilizzate per opere fruibili a giovani ed anziani vanno poi a ricadere su tutta la comunità». La speranza e che simili episodi non abbiano a ripetersi e che presto possano concludersi i lavori del sentiero di Monte Idda, sito che si appresta a diventare un luogo ad alta vocazione ambientate e paesaggistica, ricco di punti panoramici dove si potranno trascorrere le serate estive fruendo della brezza che arriva dalla costa.

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