La Nuova Sardegna

Nuoro

Aveva droga in garage: dai domiciliari al carcere

di Enrico Carta
Aveva droga in garage: dai domiciliari al carcere

Flussio. Manuel Delogu torna dietro le sbarre dopo l’arresto in flagranza È già imputato per il tentato omicidio del compaesano Marcello Zucca

27 gennaio 2022
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FLUSSIO. Aveva assaporato uno spiraglio di libertà a fine novembre, quando dal carcere era passato ai domiciliari. Da ieri, Manuel Delogu, il 24enne già imputato nel processo per il tentato omicidio del compaesano Marcello Zucca, è di nuovo dietro le sbarre. Due sere fa, i carabinieri che sono andati a casa sua per verificarne la presenza, hanno trovato oltre lui anche una busta con qualcosa che non avrebbe dovuto essere lì. Erano quasi 900 grammi di marijuana e allora è scattato un nuovo arresto, stavolta in flagranza e con un’accusa diversa da quella per cui è già sotto processo.

Stavolta deve infatti rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti e il processo per direttissima inizierà domani, con le avvocatesse Antonella Piredda e Rosaria Manconi che, dopo aver chiesto ieri i termini a difesa, domani sceglieranno anche se optare per un rito ordinario o per un rito alternativo. I problemi giudiziari per il giovane intanto aumentano, visto che si trova già alle prese con un guaio ben più grosso. Qualche giorno fa, nel processo per il tentato omicidio del compaesano Marcello Zucca, il pubblico ministero Valerio Bagattini ne ha infatti chiesto la condanna a undici anni e sei mesi.

Per quel reato che risale alla primavera del 2020, Manuel Delogu ha trascorso in carcere un anno e mezzo, vedendo tramutata la custodia cautelare in carcere in detenzione domiciliare a novembre del 2021. Ovviamente manca la sentenza e ancora non si sa quale sarà la sua sorte in quel processo, anche perché i difensori ne hanno chiesto a gran voce l’assoluzione. Fatto sta che, mentre attende quel giudizio che verrà pronunciato il 4 marzo, Manuel Delogu ne conoscerà uno più rapido sulla questione della droga.

A chiedere la revoca dei domiciliari e la detenzione in carcere è stato il pubblico ministero Armando Mammone, che segue il procedimento. Ha motivato la sua richiesta con il fatto che Manuel Delogu, pur essendo impossibilitato ad andare via di casa, è stato capace di compiere un ulteriore delitto procurandosi la droga e trasgredendo anche la prescrizione che gli vieta incontri con persone che non siano residenti nella stessa casa e non appartengano al suo nucleo familiare. Il ragazzo non ha voluto spiegare come si è procurato la marijuana, ha però detto di avere problemi di salute e di farne uso per migliorare le sue condizioni. Questi argomenti sono stati supportati anche dalle avvocatesse, che hanno prodotto pareri medici, ma non hanno comunque convinto la giudice Serena Corrias che ha disposto la custodia immediata in carcere, dove fa rientro dopo pochi mesi.

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