Morte di un operaio accusato sindacalista
Omicidio colposo, Carroni (Cisal-Fiadel) rinviato a giudizio Il pm: «Violò le norme per la prevenzione degli infortuni»
23 febbraio 2022
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NUORO. Il segretario provinciale della Cisal-Fiadel, Luciano Carroni, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Nuoro, Giovanni Angelicchio per omicidio colposo. Il sindacalista, ed ex vigile urbano, è accusato di aver provocato “per negligenza, imprudenza e violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”, la morte di Mario Sini, 66enne nuorese che stava svolgendo dei lavori “in nero” nella sua abitazione, il 1° aprile di un anno fa. Difeso dagli avvocati Daniele Succu e Maurizio Scarparo del foro di Cagliarti, l’imputato ha chiesto di essere giudicato con rito ordinario, e comparirà il prossimo 23 settembre davanti al giudice monocratico Claudia Falchi Delitala. Secondo il pubblico ministero Riccardo Belfiori, Luciano Carroni aveva incaricato l’uomo di svolgere dei lavori di manutenzione della canna fumaria, di tinteggiatura e di muratura della facciata della propria abitazione in via Gavino Lai al civico 24, nonostante questi fosse privo di qualifica e competenza, e non fosse iscritto alla Camera di commercio. Mario Sini per svolgere quei lavori, aveva usato un trabatello irregolare e insicuro, che durante le operazioni si era rovesciato. Il 66enne era precipitato da un’altezza di 7 metrie aveva riportato lesioni gravissime che erano state letali. Sempre secondo l’accusa, la colpa del proprietario dell’abitazione, era consistita nell’aver commissionato i lavori e non aver impedito che venissero svolti in una situazione di pericolo.
Per il pm, l’imputato aveva violato una serie di norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: non aveva verificato l’idoneità tecnico professionale del lavoratore, in relazioni alle funzioni e ai lavori che gli aveva affidato, né aveva impedito che i lavori venissero eseguiti a un’altezza superiore ai due metri, mediante l’impiego di impalcature adeguate in modo da evitare la caduta delle persone. Carroni, infatti, avrebbe dovuto verificare se il trabattello usato da Sini fosse ancorato alla costruzione, e se le ruote fossero fissate a terra in modo da evitare il ribaltamento.
Ieri la moglie e i figli della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Gian Piera Pittalis e Francesco Lai.
Nel corso della discussione, gli avvocati Succu e Scarpato, difensori dell’imputato, hanno sostenuto che il lavoratore non avesse mai ricevuto l’incarico di svolgere quei lavori nell’abitazione di via Gavino Lai. In chiusura, per questo, hanno chiesto al gup sentenza di non luogo a procedere. (k.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Per il pm, l’imputato aveva violato una serie di norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: non aveva verificato l’idoneità tecnico professionale del lavoratore, in relazioni alle funzioni e ai lavori che gli aveva affidato, né aveva impedito che i lavori venissero eseguiti a un’altezza superiore ai due metri, mediante l’impiego di impalcature adeguate in modo da evitare la caduta delle persone. Carroni, infatti, avrebbe dovuto verificare se il trabattello usato da Sini fosse ancorato alla costruzione, e se le ruote fossero fissate a terra in modo da evitare il ribaltamento.
Ieri la moglie e i figli della vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Gian Piera Pittalis e Francesco Lai.
Nel corso della discussione, gli avvocati Succu e Scarpato, difensori dell’imputato, hanno sostenuto che il lavoratore non avesse mai ricevuto l’incarico di svolgere quei lavori nell’abitazione di via Gavino Lai. In chiusura, per questo, hanno chiesto al gup sentenza di non luogo a procedere. (k.s.)
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