La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio stradale: autista assolto

Omicidio stradale: autista assolto

L’incidente mortale si verificò a Iloghe, sulla Statale 129. I due motociclisti non rispettarono lo stop

09 marzo 2022
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NUORO. Assolto perché il fatto non sussiste. Si è chiuso con la sentenza del giudice Alessandra Ponti, il processo a carico di Pasqualino Putzolu, l’automobilista di Paulilatino, accusato di omicidio stradale a seguito dell’incidente che costò la vita a due motociclisti tedeschi. L’imputato, difeso dagli avvocati Marcello Sequi e Rossella Oppo, era alla guida della sua Mercedes 270 quando, all’incrocio in località Iloghe, sulla Statale 129 si era scontrata con la Bmw R1200, guidata da Peter Johann Berchtold e dalla moglie Annemarie Rymann. «L’istruttoria dibattimentale – ha detto il pm Alberto Pinna – si è svolta attraverso le relazioni tecniche dei periti dell’accusa e della difesa che hanno concordato sul fatto che, sia l’auto guidata da Putzolu, sia la moto condotta dalla coppia andassero a una velocità di 70 km orari. Il conducente della moto, però non aveva rispettato la precedenza ed era andato a urtare con la ruota la gomma posteriore della Mercedes. Sempre i periti avevano concordato sul fatto che il segnale di velocità in prossimità dell’incrocio non era percepibile con chiarezza. In particolare il cartello che segnalava i 50 km orari, era posizionato alla fine di un rettilineo che precedeva l’incrocio. Inoltre – ha aggiunto il pm – sia il perito Ferrigno della procura, sia i consulenti della difesa avevano sottolineato che entrami i veicoli non erano visibili reciprocamente. L’unico punto su cui i periti non si erano trovati d’accordo era il tempo relativo alla percezione del pericolo. Certo è che la causa della morte e da ricondurre all’imprudenza del motociclista che non aveva dato la precedenza. È anche vero che se l’auto condotta dall’imputato avesse tenuto una velocità più ridotta avrebbe potuto affrontare meglio la manovra di emergenza».

Il pubblico ministero ritenendo di non dover attribuire la responsabilità all’imputato ne ha chiesto l’assoluzione. Anche la parte civile, l’avvocato Pietro Soddu che tutelava gli interessi dei figli delle due vittime, nel rimarcare l’importanza che venisse fatta chiarezza su una questione delicata e complicata, ha ripercorso la relazione del perito della procura, che aveva evidenziato la disattenzione del motociclista che non aveva rispettato la precedenza, ma aveva anche rimarcato che se l’imputato avesse adottato maggiore prudenza, con una velocità inferiore, si sarebbe potuto garantire un margine di intervento maggiore per evitare l’urto». I difensori dell’imputato hanno riportato l’attenzione del giudice sulla segnaletica poco visibile. In particolare, l’avvocata Oppo ha evidenziato il fatto che Putzolu, nonostante il segnale si trovasse in prossimità dell’incrocio, aveva in ogni caso ridotto la velocità al limite previsto. «Non c’è dubbio che la responsabilità sia da attribuire alla condotta del motociclista e alla segnaletica stradale» ha detto il difensore chiedendo l’assoluzione. Anche l’avvocato Sequi si è soffermato sul mancato rispetto dello stop e sulla inadeguatezza dei cartelli stradali. «Il quel tratto il limite di velocità era 90 ma l’imputato procedeva a 70 – ha detto –. Paradossalmente se Putzolu avesse ridotto dell’ulteriore 10 per cento la velocità, l’evento, forse, non si sarebbe verificato. Ma sul fatto che la velocità fosse adeguata, non c’è dubbio: tutti i parametri erano inferiori». (k.s.)

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