La Nuova Sardegna

Nuoro

Allevatore ucciso in Ogliastra: il pm chiede l'ergastolo

Il luogo del delitto di Fabio Longoni avvenuto il 22 novembre del 2017
Il luogo del delitto di Fabio Longoni avvenuto il 22 novembre del 2017

Il procuratore Mazzeo ha chiesto il massimo della pena per Fabio Fois accusato dell'omicidio di Fabio Longoni a Girasole

27 aprile 2022
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CAGLIARI. Ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi, il massimo che l'accusa potesse chiedere per l'omicidio di Fabio Longoni e il tentato omicidio di Daniele Conigiu. È quanto proposto alla Corte d'assise di Cagliari al termine di una requisitoria durata due ore dal procuratore Biagio Mazzeo nei confronti dell'allevatore Fabio Fois, 57 anni di Girasole, accusato di essere il killer che il 22 novembre 2017 organizzò l'agguato nelle campagne del paese. Come movente il pm ha ribadito il furto di due asinelli compiuto l'anno precedente e ammesso dal sopravvissuto nel corso del dibattimento.

«Il furto degli asinelli - ha detto Mazzeo - e il fatto che qualcuno possa aver banchettato alle sue spalle sono un'offesa che per chi segue alcuni codici che si paga col sangue». Per l'accusa, dunque, l'omicidio e il tentato omicidio sarebbero avvenuti per vendetta. Le prove portate in discussione dal pm ruotano attorno al riconoscimento della persona offesa, Daniele Conigiu, che ha indicato l'imputato dalla camminata perché il killer aveva il volto coperto, ma soprattutto dalle intercettazioni. In una - secondo l'accusa - Fois avrebbe detto a un carrozziere di non aver parlato né tossito nell'auto che di lì a poco sarebbe stata portata al Ris per le ricerca di tracce biologiche dell'assassino.

È poi stata la volta degli avvocati di parte civile che hanno arringato davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda, a latere Stefania Melis. A rappresentare le famiglie dell'ucciso e dell'allevatore ferito, scampato per miracolo, sono gli avvocati Bruno e Paolo Pilia, con loro anche la legale Marzia Graziano. Per tutta la discussione del pm l'imputato, assistito dall'avvocato Marcello Caddori, è rimasto in silenzio, impassibile anche quando il pubblico ministero ha chiesto per lui il massimo della pena. Il 16 maggio toccherà alla difesa. Salvo imprevisti, lo stesso giorno la Corte dovrebbe riunirsi in camera di consiglio per la sentenza. (ANSA).

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