Per Gavino Sanna debutto da muralista a Orgosolo
Paolo Merlini
Sabato 18 giugno l’inaugurazione di un’opera disegnata appositamente dal pubblicitario. «Ho voluto realizzare un inno alla gioia, all’amicizia e alla forza di un popolo»
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ORGOSOLO. Grafico, pubblicitario, scrittore, produttore di vino, e ora anche muralista. A 82 anni Gavino Sanna non smette di sperimentare nuovi linguaggi legati alla sua vena di creativo per eccellenza e debutta nel mondo dei murales. E da sardo legato alla propria terra lo fa nel paese simbolo di questa espressione artistica nell’isola, appunto Orgosolo, dove da oltre cinquant’anni i muri delle case raccontano storie, personaggi, eventi politici. Il debutto è in programma alle 16,30 di sabato 18 giugno, quando verrà svelato il contenuto del dipinto che in queste ore viene realizzato dai più abili muralisti di Orgosolo, coordinati da Teresa Podda, sulla facciata di una casa in corso Repubblica, sulla base di un disegno inviato dal guru della pubblicità. Contenuto che per il momento è assolutamente segreto, ma del quale trapelano le linee guida.
Invitato dall’amministrazione comunale di Orgosolo a realizzare il dipinto, Sanna non si è tirato indietro e ha voluto lanciare un messaggio di speranza alle generazioni più giovani. Di sicuro si sa che nel murale comparirà il suo volto iconico, con i lunghi capelli neri. Ci sarà poi il suo nome accostato a quello di Orgosolo e motivi pop dai colori anni Settanta, gli stessi della formazione del creativo di Porto Torres a New York. È lo stesso Sanna a spiegarne il significato in un breve scritto: «Il mondo si è colorato di nero. Impietriti, aspettiamo che qualcuno ci regali un sorriso di speranza. Oggi sono qui ad Orgosolo. È la prima volta che visito questo paese. Sabato ci sarà un incontro e si scoprirà il murale che ho regalato a tutta la gente che lo visiterà. Io ho scoperto Orgosolo come ideale per raccontare che cosa può essere la gioia fatta di sorrisi, di abbracci e colori, tutti così forti da contagiare tutti quelli che la visiteranno. Nel murale i colori dei fiori, delle piante sorridono prima che tu possa sorridere a loro. Un inno alla gioia, all'amicizia e alla forza che un popolo ha conservato dall'invasione romana. Sono orgoglioso di aver regalato a Orgosolo un pezzo del mio cuore. Voglio bene a tutti voi».
L’inaugurazione del murale è inserita in un programma più vasto e articolato che si intitola “Orgosolo Joviada” (Orgosolo incontra), nato da un’idea di Mario Rubanu, che a partire da venerdì prevede una serie di incontri. Dai registi Alberto Negrin (testimone diretto degli eventi di Pratobello del 1969 che mostrerà immagini inedite del periodo) e Paolo Zucca, allo scrittore Pasquale Ruiu sino al cantautore Piero Marras.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Invitato dall’amministrazione comunale di Orgosolo a realizzare il dipinto, Sanna non si è tirato indietro e ha voluto lanciare un messaggio di speranza alle generazioni più giovani. Di sicuro si sa che nel murale comparirà il suo volto iconico, con i lunghi capelli neri. Ci sarà poi il suo nome accostato a quello di Orgosolo e motivi pop dai colori anni Settanta, gli stessi della formazione del creativo di Porto Torres a New York. È lo stesso Sanna a spiegarne il significato in un breve scritto: «Il mondo si è colorato di nero. Impietriti, aspettiamo che qualcuno ci regali un sorriso di speranza. Oggi sono qui ad Orgosolo. È la prima volta che visito questo paese. Sabato ci sarà un incontro e si scoprirà il murale che ho regalato a tutta la gente che lo visiterà. Io ho scoperto Orgosolo come ideale per raccontare che cosa può essere la gioia fatta di sorrisi, di abbracci e colori, tutti così forti da contagiare tutti quelli che la visiteranno. Nel murale i colori dei fiori, delle piante sorridono prima che tu possa sorridere a loro. Un inno alla gioia, all'amicizia e alla forza che un popolo ha conservato dall'invasione romana. Sono orgoglioso di aver regalato a Orgosolo un pezzo del mio cuore. Voglio bene a tutti voi».
L’inaugurazione del murale è inserita in un programma più vasto e articolato che si intitola “Orgosolo Joviada” (Orgosolo incontra), nato da un’idea di Mario Rubanu, che a partire da venerdì prevede una serie di incontri. Dai registi Alberto Negrin (testimone diretto degli eventi di Pratobello del 1969 che mostrerà immagini inedite del periodo) e Paolo Zucca, allo scrittore Pasquale Ruiu sino al cantautore Piero Marras.
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