La Nuova Sardegna

Nuoro

Salute

La provincia di Nuoro finalmente indenne dalla tubercolosi bovina

La provincia di Nuoro finalmente indenne dalla tubercolosi bovina

Bruxelles alla Regione: via libera alla movimentazione del bestiame. Dopo anni stop nel territorio ai vincoli sanitari.

18 luglio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





i Francesco Pirisi

Nuoro Il territorio della provincia è indenne dalla tubercolosi bovina. Lo hanno ufficialmente comunicato gli uffici di Bruxelles, dopo la richiesta della Regione Sardegna di ottenere il via libera alla movimentazione del bestiame, senza più alcun vincolo sanitario. Attestazione ora ufficiale. Come spiega Antonio Montisci, responsabile per i servizi veterinari dell’assessorato regionale della Sanità: «La notizia era attesa, perché avevamo già delle comunicazioni ufficiose. Una decisione importante per il settore – aggiunge il veterinario regionale – perché rafforza e snellisce il commercio dei capi bovini, oggi diretti soprattutto ai mercati del centro-nord della penisola».

Un sospiro di sollievo soprattutto per la provincia di Nuoro, che era stata interessata un anno e mezzo fa da un focolaio in un’azienda nel territorio di Oniferi. Ma alla fine tra il Nuorese e l’Ogliastra sono state ristabilite quelle condizioni, dei contagi sotto la soglia dello 0,1 e del 99,9 di animali non infettati da almeno tre anni, che erano richieste dall’Unione europea per il rilascio dell’attestato di zona indenne.

Percentuali che invece sono mancate, per un’inezia, alla provincia di Sassari. Tanto che ancora per i prossimi tre anni la movimentazione del bestiame sarà consentita solo dopo l’esame preventivo della tubercolina e la tenuta di un registro aziendale, dove si attesti che da due anni nella mandria non ci sono stati animali positivi al micobatterio. «La nostra richiesta di liberalizzazione – continua Antonio Montisci – era per l’intera Sardegna. Sassari – aggiunge il responsabile regionale per i servizi veterinari dell’assessorato – è rimasta fuori dal provvedimento per pochi capi infetti. Ma comunque otterremo, nel giro di una decina di giorni – assicura – il via libera per Olbia, che con l’ultima legge regionale è ritornata provincia autonoma ed ha un territorio indenne dalla malattia».

La tubercolosi dei bovini, patologia a carico dell’apparato respiratorio, è presente in Sardegna (e non solo) da tempo immemore. Tanto che la Regione sin dagli anni ’90 ha avviato le campagne di profilassi. Queste per tutelare l’allevamento e i valori economici del comparto, ma anche per salvaguardare la salute dell’uomo. Si tratta infatti di una zonosi, con possibilità di contagio dall’animale all’uomo, e viceversa.

«Tra l’altro era diventato un problema sanitario diffuso – aggiunge il direttore dei servizi veterinari della Regione Sardegna – considerato che il micobatterio poteva attaccare tutti i bovini, e non solo le razze da latte, allevate in stalla, come si riteneva erroneamente prima. Dunque un pericolo concreto – sottolinea Montisci – anche per la salute delle mandrie al pascolo nella montagna della provincia di Nuoro».

Per gli allevatori sardi, quindi, una buona notizia, in mezzo alle tante difficoltà del settore. Il comparto mette insieme 200mila capi. Tra questi 50mila vitelli, di sei, sette mesi, che ogni anno prendono la strada dei centri d’ingrasso di Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. «Lo spostamento sarà da oggi semplificato – aggiunge in conclusione Antonio Montisci – con meno pensieri e spese per la sanità regionale e per gli allevatori, sollevati dall'obbligo di sottoporre i capi agli esami preventivi».



In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative