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Tribunale

Udienza per i beni di Rocca: invito a non escludere i Dore dal ristoro

Simonetta Selloni

	Francesco Rocca durante il processo a suo carico per l'omicidio della moglie Dina Dore
Francesco Rocca durante il processo a suo carico per l'omicidio della moglie Dina Dore

La causa relativa al trasferimento di quanto posseduto dal dentista condannato per l’omicidio della moglie Dina

28 ottobre 2022
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Nuoro Tra la famiglia del dentista di Gavoi Francesco Rocca, condannato all’ergastolo per il femminicidio della moglie Dina Dore, e la famiglia della donna dovrebbe essere trovato un accordo, che non escluda i Dore dal risarcimento riconosciuto dal giudice penale. Questo accordo risarcitario riguarda anche la ragazzina – insieme al mantenimento – e lo ha caldeggiato la giudice del tribunale di Nuoro Tiziana Longu, davanti alla quale è in corso la causa promossa dalla madre di Rocca, Mariuccia Marchi e dalle sorelle, nei confronti del dentista di Gavoi.

La causa è stata attivata, secondo i legali della famiglia Dore e della figlia minore di Dina, per spogliare dei beni il dentista e farli rientrare nell’asse ereditario del padre di Francesco, Antonio, deceduto nel 2018, e sottrarli così dalla richieste risarcitorie avanzate dalla famiglia Dore. I Rocca sostengono le loro tesi in base a un presunto patto fiduciario tra Rocca figlio e i suoi gentitori, che però la giudice ha già stabilito non esser stato provato.

Ieri le parti si sono ritrovate per quella che sembra l’ultima fase di una causa in cui si oppongono le ragioni della famiglia della vittima, tutelate dagli avvocati Roberto e Massimo Delogu (ieri rappresentati dall’avvocato Matteo Sassu), e della figlia di Dina Dore,tutelata dalla curatrice speciale avvocata Maria di Pellegrini, rappresentata dalle avvocate Anna Maria Busia e Francesca Calabrò, e la famiglia Rocca-Marchi, rappresentata dagli avvocati Giampaolo Mura (Mariuccia Marchi), Giovanni Pinna Parpaglia (le sorelle Rocca), Elisabetta Ena (per Francesco Dore, il cui tutore è l’avvocato Angelo Manconi).

Mariuccia Marchi ha dichiarato di accettare il legato stabilito dal testamento del marito in sostituzione della quota di legittima. La giudice, oltre che invitare le parti ad accordarsi, e in questo caso ritenendo imprescindibile che un risarcimento alla famiglia Dore venga riconosciuto prima ancora che si definisca la quantificazione del compendio ereditario dei Rocca e le quote, ha anche definito inaccettabile il vincolo che i Rocca-Marchi avevano inserito in un accordo proposto a suo tempo alla famiglia Dore: ossia che tutti i beni ereditati da Francesco Rocca venissero trasferiti alla figlia ma con il vincolo di goderne al compimento del 25 anno di età.

Un accordo respinto appunto, anche perchè avrebbe completamente tagliato fuori dal risarcimento i familiari di Dina Dore. Le parti ora si troveranno il 26 gennaio per le decisioni della giudice.

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