La Nuova Sardegna

Nuoro

L’omicidio di Bitti

Allevatore ucciso, il fratello della vittima rimane in carcere: litigio per il fuoristrada rotto

Allevatore ucciso, il fratello della vittima rimane in carcere: litigio per il fuoristrada rotto

Il Gip del tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, ha convalidato il fermo

07 marzo 2023
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Nuoro Resta rinchiuso nel carcere di Badu’e Carros Giuseppe Pittalis, l’allevatore 55enne che venerdì scorso, al termine di un litigio, ha ucciso il fratello Giorgio di 61 anni. Ieri mattina è comparso davanti al Gip del tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu che ha convalidato il fermo e ha disposto la misura cautelare in carcere.

Il suo legale, l’avvocato Tito Flagella, sostituito nella circostanza dall’avvocato Angelo Manconi, aveva chiesto che gli venissero accordati gli arresti domiciliari, considerando la condotta dell’allevatore che si è spontaneamente presentato ai carabinieri per confessare il delitto. Il fratello maggiore, Antonello, si era reso disponibile ad accogliere Giuseppe nella sua abitazione.

Durante l’udienza l’indagato ha confermato quanto già aveva detto durante l’interrogatorio venerdì pomeriggio, dopo l’omicidio avvenuto all’alba nell’ovile in localita Sa’e Lussu, vicino al paese. Giuseppe Pittalis è apparso molto provato ma ha ammesso le sue colpe. Dispiaciuto e pentito ha cercato di spiegare al giudice delle indagini preliminari cosa sia scattato in lui in quel momento, mentre con il fratello più grande, erano intenti a mungere il bestiame. Ha ricostruito il violento litigio scoppiato a causa delle continue lamentele di Giorgio, in merito al ritardo della riparazione del fuoristrada che usavano per andare in campagna. Da giorni, infatti, erano costretti a chiedere passaggi ad amici o vicini di pascolo. La mattina dell’omicidio – stando al racconto di Giuseppe – il diverbio è degenerato quando il fratello maggiore, dopo averlo provocato, gli ha dato uno spintone.

«Allora ho reagito – avrebbe detto al giudice – in preda all’ira ho afferrato un vecchio martello che c’era nella stanza e ho colpito mio fratello sul capo, facendolo cadere a terra. Per me era morto. Mi sono reso conto subito di cosa avevo fatto». A quel punto Giuseppe ha chiamato un amico e gli ha chiesto di andare a prenderlo per riportarlo in paese.

«Ho pensato subito di costituirmi alle forze dell’ordine e pagare per ciò che avevo fatto» avrebbe sottolineato. L’omicida è tornato a casa, si è cambiato, ha sbrigato alcune faccende e poi, in compagnia del sindaco Giuseppe Ciccolini, incontrato per caso, si è diretto alla caserma del paese per consegnarsi alla giustizia. Giuseppe Pittalis è rinchiuso nel carcere di Badu’e carros con l’accusa di omicidio volontario aggravato per essere stato commesso nei confronti del fratello. Intanto si attendono gli esiti dell’autopsia che verrà svolta in queste ore a Cagliari. (k.s.)

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