Le Grazie, il vescovo di Nuoro lancia l’appello contro la violenza
Alla messa solenne monsignor Mura chiede la grazia della pace e ricorda la morte di Giulia Cecchettin: «Si deve imparare il rispetto»
Nuoro Le guerre degli ultimi mesi, ma soprattutto la piaga del sessismo e dei femminicidi. Su questo si è concentrata l'omelia del vescovo di Nuoro e Lanusei, monsignor Antonello Mura, nel giorno della festa dedicata a Nostra Signora delle Grazie. Una giornata di fede, che ha visto rinnovato l'antico voto fatto dalla città nel 1812, per essere protetta da una terribile pestilenza. E così, dopo 211 anni, Nuoro mantiene la sua antica promessa e accende, ai piedi della Vergine, i 19 ceri votivi. Uno per ogni quartiere della città. L'omelia di monsignor Antonello Mura nel corso della celebrazione solenne delle 11: «In questo tempo oscuro e ambiguo – ha detto – chiedere la grazia della pace è un dovere come cittadini e un obbligo come credenti. Siamo inondati da notizie cariche di interrogativi e senza risposte in ambito locale e oltre, ma dobbiamo guardare a Maria come modello di madre, un modello attuale ancora oggi».
Poi il passaggio ispirato all'omicidio di Giulia Cecchettin ad opera del fidanzato: «Un amore tossico – ha detto – una relazione malata, che ha portato a un’altra vittima femminile. Piangiamo tutti e apriamo gli occhi sulle devianze patologiche che rovinano il cuore. Basta con le battute che descrivono la donna come un oggetto o come un bottino sessuale. Sono temi – ha concluso il presule – che devono passare per il percorso della vita quotidiana dove si deve imparare il rispetto. Troppe grida cadono del vuoto, ma la fede non sarà mai un ostacolo e la comunità cristiana è e deve essere un sostegno».
Particolarmente suggestivo, come ogni anno, il rito dell’accensione dei ceri votivi consegnati in mattinata dal sindaco Andrea Soddu, ai membri della confraternita delle Grazie: «La città rinnova il suo voto a Nostra Signora delle Grazie – dice il primo cittadino -, un grande atto di fede ma anche il gesto sociale di una comunità provata dal dolore. Si conferma il nostro atto di devozione, chiedendo che illumini le scelte di noi amministratori e dia conforto a chi in questo momento ne ha maggiormente bisogno, con l'augurio di ritrovarci tutti insieme a vivere ancora tanti momenti di fede e di festa». Suggestiva, come ogni anno, la processione nelle prime ore del pomeriggio. Centinaia di fedeli nuoresi e tanti altri, giunti da ogni angolo della Sardegna, hanno seguito con devozione e forti emozioni il simulacro della Vergine delle Grazie lungo le vie del centro storico. «Quello che colpisce della giornata del 21 novembre – commenta il predicatore di quest’anno, padre Francesco Russo – è il coinvolgimento di tutta una comunità che si mette in processione ai piedi della Madonna. Suggestivo resta lo scioglimento del voto, un rito di emozioni e di grande fede che testimonia l'amore e la dedizione di un intero popolo. La Madonna delle Grazie ha lasciato la sua impronta sulla storia di questo territorio e della sua gente, rimanendo nei cuori di chi la tramanda tra le generazioni».
Per i padri giuseppini che abitano e gestiscono il santuario mariano di Seuna, è stato un grande successo segnato da presenze cariche di devozione: «Ogni anno un’emozione indescrivibile – commenta il parroco delle Grazie, padre Pinuccio Demarcus – La Madonna delle Grazie conquista i cuori e pone in rinnovamento una grande fede popolare che è fattore identitario di un popolo che continua a camminare affidandosi a quella che considera a pieno titolo la sua storica guida».