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La festa

Le Grazie, il vescovo di Nuoro lancia l’appello contro la violenza

di Alessandro Mele
Le Grazie, il vescovo di Nuoro lancia l’appello contro la violenza

Alla messa solenne monsignor Mura chiede la grazia della pace e ricorda la morte di Giulia Cecchettin: «Si deve imparare il rispetto»

21 novembre 2023
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Nuoro Le guerre degli ultimi mesi, ma soprattutto la piaga del sessismo e dei femminicidi. Su questo si è concentrata l'omelia del vescovo di Nuoro e Lanusei, monsignor Antonello Mura, nel giorno della festa dedicata a Nostra Signora delle Grazie. Una giornata di fede, che ha visto rinnovato l'antico voto fatto dalla città nel 1812, per essere protetta da una terribile pestilenza. E così, dopo 211 anni, Nuoro mantiene la sua antica promessa e accende, ai piedi della Vergine, i 19 ceri votivi. Uno per ogni quartiere della città. L'omelia di monsignor Antonello Mura nel corso della celebrazione solenne delle 11: «In questo tempo oscuro e ambiguo – ha detto – chiedere la grazia della pace è un dovere come cittadini e un obbligo come credenti. Siamo inondati da notizie cariche di interrogativi e senza risposte in ambito locale e oltre, ma dobbiamo guardare a Maria come modello di madre, un modello attuale ancora oggi».

Poi il passaggio ispirato all'omicidio di Giulia Cecchettin ad opera del fidanzato: «Un amore tossico – ha detto – una relazione malata, che ha portato a un’altra vittima femminile. Piangiamo tutti e apriamo gli occhi sulle devianze patologiche che rovinano il cuore. Basta con le battute che descrivono la donna come un oggetto o come un bottino sessuale. Sono temi – ha concluso il presule – che devono passare per il percorso della vita quotidiana dove si deve imparare il rispetto. Troppe grida cadono del vuoto, ma la fede non sarà mai un ostacolo e la comunità cristiana è e deve essere un sostegno».

Particolarmente suggestivo, come ogni anno, il rito dell’accensione dei ceri votivi consegnati in mattinata dal sindaco Andrea Soddu, ai membri della confraternita delle Grazie: «La città rinnova il suo voto a Nostra Signora delle Grazie – dice il primo cittadino -, un grande atto di fede ma anche il gesto sociale di una comunità provata dal dolore. Si conferma il nostro atto di devozione, chiedendo che illumini le scelte di noi amministratori e dia conforto a chi in questo momento ne ha maggiormente bisogno, con l'augurio di ritrovarci tutti insieme a vivere ancora tanti momenti di fede e di festa». Suggestiva, come ogni anno, la processione nelle prime ore del pomeriggio. Centinaia di fedeli nuoresi e tanti altri, giunti da ogni angolo della Sardegna, hanno seguito con devozione e forti emozioni il simulacro della Vergine delle Grazie lungo le vie del centro storico. «Quello che colpisce della giornata del 21 novembre – commenta il predicatore di quest’anno, padre Francesco Russo – è il coinvolgimento di tutta una comunità che si mette in processione ai piedi della Madonna. Suggestivo resta lo scioglimento del voto, un rito di emozioni e di grande fede che testimonia l'amore e la dedizione di un intero popolo. La Madonna delle Grazie ha lasciato la sua impronta sulla storia di questo territorio e della sua gente, rimanendo nei cuori di chi la tramanda tra le generazioni».

Per i padri giuseppini che abitano e gestiscono il santuario mariano di Seuna, è stato un grande successo segnato da presenze cariche di devozione: «Ogni anno un’emozione indescrivibile – commenta il parroco delle Grazie, padre Pinuccio Demarcus – La Madonna delle Grazie conquista i cuori e pone in rinnovamento una grande fede popolare che è fattore identitario di un popolo che continua a camminare affidandosi a quella che considera a pieno titolo la sua storica guida».

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