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Sanità

Il “modello Nuoro” funziona: la telemedicina come risposta ai pazienti dei paesi isolati

di Paolo Ardovino

	L'ingresso principale del vecchio ospedale San Francesco appena ristrutturato (foto di Massimo Locci)
L'ingresso principale del vecchio ospedale San Francesco appena ristrutturato (foto di Massimo Locci)

La centrale operativa è nel vecchio ospedale San Francesco appena ristrutturato. Sorgono distretto capofila. Intanto il San Camillo viene potenziato

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Nuoro Le novità più importanti di inizio anno sono per Sorgono. Il piccolo centro barbaricino si riscopre infatti punto di partenza dei nuovi progetti dell'Asl di Nuoro. Primo tra tutti, quello che porta ai percorsi di assistenza della telemedicina. Il sistema entrato in funzione lo scorso aprile e che prevede il trattamento a distanza dei pazienti con scompenso cardiaco sta dando «risultati eclatanti». È quello che ventiquattro ore fa su queste colonne sottolineava il direttore generale Paolo Cannas. Dal confronto con le persone coinvolte, il fattore più determinante sembra essere quello dell'isolamento.

La telemedicina attecchisce nei piccoli centri di montagna, dove assume la forma di ancora di salvezza. In un quadro ottimistico sull'adozione dei metodi digitali sulle medicina del territorio, il paese di Sorgono si trova a essere quello più coinvolto. E nel comune del Mandrolisai, dal primo febbraio, arriverà una nuova dirigente alla guida dell'ospedale San Camillo che da alcuni anni faceva fronte a una situazione deficitaria. I numeri snocciolati già ieri sulla medicina telematica parlano di 359 utenti a oggi registrati sulla piattaforma con cui dalla Casa di comunità del San Francesco, a Nuoro, vengono monitorati ogni giorno. I pazienti a casa hanno gli strumenti per effettuare tutte le misurazioni del caso, e per eventuali criticità si procede con visite d'urgenza. Un meccanismo che, dai numeri forniti dall'Asl 3, ha diminuito del 40 per cento i ricoveri e fatto risparmiare circa un milione di euro nel 2023.

Gli utenti in teleassistenza, distribuiti nei differenti distretti sanitari della zona, sono 226 a Nuoro, 25 nell'area di competenza di Siniscola, 33 a Macomer e ben 74 a Sorgono. Un dato che fa dire che «in proporzione, quello di Sorgono è il distretto che più ha accolto questa innovazione», così Cannas, che prova a leggere la statistica come risposta «all'isolamento di certi territori che spinge ad andare in questa direzione».

Pochi giorni fa, il direttore generale dell'Asl ha fatto visita al presidio ospedaliero del paese, e annunciato l'arrivo di un dirigente medico dedicato, «che seguirà da vicino le problematiche e apporterà benefici sulla gestione dell'attività ordinaria». Si tratta della dottoressa Giovanna Gregu. Nel frattempo, primo bilancio per il week-surgery diretto da Francesco Cabras: dal settembre 2023, quando è ripresa l'attività delle degenze brevi, sono già stati eseguiti un centinaio di interventi chirurgici in regime di day-week hospital. Tra questi, 50 per il trattamento di ernie e dei laparoceli mentre gli altri hanno riguardato chirurgia proctologica e altre patologie. «Abbiamo eseguito oltre 300 visite chirurgiche negli ambulatori il mercoledì e il venerdì – aggiunge l'Asl –. Ultimo dato, ma non ultimo per importanza: è previsto, finalmente, entro il prossimo mese, l'arrivo della nuova colonna laparoscopica per le procedure che necessitano di questa tecnologia». La direzione ha annunciato lavori di adeguamento edilizio, e l'arrivo di un nuovo mammografo digitale a disposizione della popolazione di Barbagia e Mandrolisai. Rimangono, comunque, le criticità basilari, inerenti all'assistenza di medici di famiglia e pediatri e le guardie mediche.

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