La Nuova Sardegna

Nuoro

Il progetto

«No» al parco eolico davanti al Corrasi e al Supramonte

di Kety Sanna

	La conferenza stampa in Comune a Nuoro
La conferenza stampa in Comune a Nuoro

Tre Comuni sul piede di guerra: «Uno sfregio al territorio»

11 febbraio 2024
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Nuoro Le chiamano wind farm, le fattorie del vento: ospitano aerogeneratori, localizzati in aree strategiche, che trasformano l'energia cinetica del vento in energia meccanica. È di venerdì sera la notizia giunta ai Comuni di Nuoro, Orgosolo e Oliena dell'avvio di procedura per il Via (Valutazione di impatto ambientale), per la realizzazione di un parco eolico nel cuore della Barbagia. Un progetto che prevede 11 aerogeneratori, 9 a Orgosolo e 2 a Oliena, della potenza totale di 79,2 Mw, e un sistema di accumulo di energia in territorio di Nuoro, pensato dalla Scirocco Prime srl di Taranto. L'area individuata è quella davanti al Corrasi e al Supramonte, nella vallata su cui si affaccia l'Ortobene. Le tre amministrazioni comunali ieri hanno annunciato l’avvio di una dura battaglia. «Un parco eolico con torri di 114 metri di altezza e un rotore pari a 172 metri, proprio nel mezzo di un’area naturalistica e ambientale di grande valore – ha detto il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, candidato alle regionali con Progetto Sardegna (lista pro Soru), durante la conferenza stampa congiunta convocata nella sala di rappresentanza del Comune –. Il nostro patrimonio ambientale più importante, dove le amministrazioni da decenni stanno investendo per realizzare sentieri, valorizzarne la bellezza, creare posti di turismo attivo, ora viene minacciato da un mega parco di pale eoliche. Ecco perché unitariamente, vogliamo metterci in agitazione per portare avanti una battaglia contro questo progetto. Convocheremo un consiglio comunale unitario dei tre comuni al teatro Eliseo, faremo istanza di accesso agli atti al ministero per visionare la comunicazione relativa al piano, e svolgere tutte le osservazioni che la legge ci consente di svolgere. In ogni caso – ha detto convinto Andrea Soddu – questo parco non si deve fare». A dargli manforte il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu che è andato subito all’attacco manifestando tutta la sua preoccupazione. «Avevamo avuto sentore a novembre dopo la richiesta di certificazioni di destinazione urbanistica di determinati fogli e mappali. Avevamo capito che il progetto tanto temuto stava iniziando a prendere corpo anche se non si capiva di preciso dove. Si era ipotizzato Pratobello, ma nonostante le richieste di chiarimenti, Terna non ci ha mai risposto. Il 18 gennaio – ha aggiunto Mereu – abbiamo elaborato un documento in consiglio comunale e lo abbiamo inviato in Regione: speravamo in una moratoria, che non c’è stata. Così come nessuna legge ad hoc dalle commissioni. Purtroppo devo dire che la politica regionale se n’è lavata le mani. L’origine di tutto? Il decreto Draghi – ha sottolineato – che trasformato in legge ha permesso a molte multinazionali di dare l’assalto alla Sardegna con il beneplacito del Parlamento. Un vero e proprio atto di guerra nei confronti della nostra isola. Sono questi conquistatori moderni che vengono a distruggere il valore aggiunto che abbiamo anche a livello paesaggistico. Orgosolo sta investendo molto sul turismo – ha rimarcato il primo cittadino –. Abbiamo una presenza ormai certificata, dalle 150mila alle 200mila presenze. Il ministero con il Pnrr ci ha finanziato un grosso progetto per alcuni milioni di euro per la riqualificazione del borgo e, contemporaneamente, ci troviamo questo bel regalo di fronte al nostro paese. Una vera contraddizione da parte dello stesso ministero che da una mano ci dà dei soldi per sfruttare il paesaggio, creare nuovi posti di lavoro e frenare l’emorragia dello spopolamento, e poi appoggia la richiesta di questo mega parco eolico. La popolazione è con noi – ha annunciato Pasquale Mereu –. Abbiamo previsto di arrivare al referendum. Andremo alla guerra. Tutto questo non passerà sotto silenzio». Anche il sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu, si è detto pronto a combattere contro «queste multinazionali spregiudicate che vengono nel nostro territorio avvallate dalle norme del Governo. Questo è un tema importante per tutta l’isola. Non siamo contrari al discorso delle rinnovabili – ha detto – però ci sono posti idonei dove gli impianti possono essere realizzati. Oggi ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di abuso verso un’area che sembrava rimasta immune. Stiamo parlando di investimenti di svariati milioni di euro che potrebbero creare problemi anche dal punto di vista sociale, con contrapposizioni tra sindaci, imprese e proprietari terrieri. Ci batteremo con forza – ha concluso Sebastiano Congiu – ma abbiamo bisogno della politica alla quale chiederemo impegni precisi».

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