La Nuova Sardegna

Nuoro «Oggi ho compiuto sei anni, ho azzerato il contachilometri». Sorride come al solito nella saletta dello storico bar Cambosu l'ingegnere Sebastiano Maccioni, Bustianu per tutti i nuoresi, mentre soffia sulle candeline del suo compleanno numero 106.

La torta l'hanno portata gli amici che ogni mattina si ritrovano con lui nel bar dei Giardinetti per fare colazione, parlare di politica, di attualità, leggere i quotidiani e commentare cosa sta succedendo a Nuoro e nelle «segrete stanze» del Governo nazionale. Lui, sornione come sempre, stringe mani e risponde al cellulare. Sono tanti quelli che oggi, 4 novembre 2024, ci tengono a fargli gli auguri.

Questa mattina al bar ci è arrivato come sempre con una sfilza di quotidiani sottobraccio, in testa La Nuova Sardegna. «Anche oggi sono andato a comprare sos tzeravallos – dice –. Sai cosa sono? Durante la seconda guerra mondiale la stampa era orientata dal regime fascista – spiega ridendo – e parlava solo di ciò che era imposto, sembrava tutto bello ma non era così. E noi allora li chiamavamo così in lingua sarda nuorese: sos tzeravallos, ossia i dispensatori di bugie».

Nuorese, è nato il 4 novembre 1918, lo stesso giorno della fine del primo conflitto mondiale e della firma dell’armistizio. Laureato in Matematica, poi in Ingegneria, è stato, nel corso del ’900, tra i protagonisti della realizzazione di alcune opere pubbliche strategiche per i collegamenti stradali dell’isola. Tra queste, nel centro Sardegna, del tratto Nuoro-Marreri lungo la strada statale 131.

Ogni anno, di qualsiasi consultazione si tratti, è sempre tra i primissimi elettori a presentarsi ai seggi in città. Proprio lui che ha vissuto gran parte delle vicende politiche della storia nazionale, non rinuncia mai al timbro sulla sua personalissima tessera elettorale. In ambito scolastico è stato professore e collega del grande linguista Massimo Pittau. Piccola curiosità: il fratello Antonio vive a Cagliari e di anni ne ha 102.