«Siete infami, state coprendo la verità»: la madre di Marco Mameli sfida i colpevoli
Fiaccolata a Pattada: per il 22enne di Ilbono ucciso a marzo durante il carnevale è stato creato un hashtag lanciato dalla fidanzata Cristina Amadori
Ilbono La rabbia di Simona Campus per la morte del giovane figlio continua a esplodere sul suo profilo social: «A voi infami. Che pur conoscendola avete scelto di coprire la verità fingendo di non sapere nulla dico che vi state rendendo ancora più vigliacchi, vili, miserabili e codardi.
State continuando ad affondare la lama sul corpo di mio figlio».
Dopo l’omicidio del giovanissimo Marco Mameli avvenuto a Bari Sardo durante i festeggiamenti del Carnevale la sera del primo marzo, neanche l’appello del vescovo Monsignor Antonello Mura aveva sortito effetti. E ora la madre non si arrende. Il suo ultimo sfogo sulla pagina social sfida i colpevoli che rimangono ancora nell’ombra: «Ma ricordate bene che il silenzio non cancella la colpa e non potrà nascondere a lungo la verità».
Dopo il lungo corteo partito da piazza Andrea Lussu che ha percorso in silenzio le strade di Ilbono lo scorso 5 aprile, domani venerdì 16 maggio, dalle 19, a Pattada ci sarà una fiaccolata per non dimenticare Marco Mameli e tutte le vittime di violenza. Organizzato dalla parrocchia Santa Sabina e dal Comune. Marco Mameli, di Ilbono, appena 22enne, fu ucciso a coltellate nella notte del primo marzo a Bari Sardo. Ancora le indagini non sono concluse e non si conoscono i colpevoli. Alle 19 la messa nella chiesa della Madonna del Carmelo celebrata dal vescovo di Ozieri Corrado Melis, in seguito la fiaccolata per le vie del paese in memoria di Marco e per esprimere il rifiuto di ogni forma di violenza.
La fiaccolata proseguirà in via Marconi, via Umberto, via Roma, via Fermi, via Aldo Moro fino alla Madonnina presente a Fronte ‘e Concas. Oltre il forte messaggio che la comunità di Pattada vuole trasmettere, sui social è nato l’hashtag #giustiziapermarcomameli, lanciato dalla fidanzata Cristina Amadori, di Pattada, che nei suoi social ha diffuso l’appello verso chi ha visto o sa qualcosa: «Marco non è morto...Marco è stato ucciso senza un perché, in pochi minuti è diventato tutto un incubo, perché qualcuno pensa di essere padrone della vita altrui, vogliamo che chi ha visto e chi sa parli subito». Tutta la comunità di Pattada si stringe alla fidanzata Cristina e ai familiari, e a tutte le vittime di violenza che non hanno ricevuto giustizia.