Piercing e orologi da polso vietati alla sfilata del Redentore
Il Comune di Nuoro approva il nuovo disciplinare in vista del corteo dei costumi dell’isola
Nuoro Nuovo disciplinare per la sfilata dei costumi della festa del Redentore, prevista quest’anno il 24 agosto. L’ha approvato nei giorni scorsi il commissario straordinario, Giovanni Pirisi, con i poteri della giunta comunale. Sostituisce la precedente normativa varata nel 2018, al tempo dell’amministrazione del sindaco Andrea Soddu. Il concetto di fondo nel corpo di norme è che il Comune mantiene al proprio interno la regia e la direzione artistica dell’evento. Mentre potrebbe delegare a terzi l’aspetto logistico e tecnico. La scelta dei gruppi: costituisce lo snodo nella preparazione della sfilata e per questo il disciplinare mette in capo la selezione a un comitato tecnico. Lo compongono l’assessore competente, il dirigente del settore turismo, e tre rappresentanti delle associazioni culturali cittadine, a rappresentare rispettivamente i sodalizi di ballo, coro tradizionale e “tenore”. Membri questi ultimi da variare anno dopo anno, con il criterio del sorteggio, dal quale verranno esclusi i sodalizi che sono stati parte del comitato nel biennio precedente. Come città ospitante, Nuoro concorrerà alla sfilata dei costumi con due gruppi di ballo, anche in questo caso indicati con il sistema dell’alternanza.
Per la festa il Comune capoluogo sarà rappresentato anche da un gruppo di canto tradizionale, “a cuncordu”, e da quattro cori polifonici, sempre della tradizione sarda. Due si esibiranno durante il festival regionale del folclore, al campo “Frogheri”. Gli altri due accompagneranno la messa solenne del 29 agosto, che viene celebrata sull’Ortobene. Diversi gli elementi fissati per la scelta delle associazioni e gruppi in costume provenienti dalle diverse province della Sardegna. Privilegiati i sodalizi con una varietà ampia di abiti, da quelli per la quotidianità (“de affetianu”), la festa (“sas allegrias”), all’abbigliamento del tempo del lutto (“su dolu”). Ha un valore nel momento della scelta il fatto che si tratti di un gruppo nutrito e con precedenti esperienze nelle sfilate in occasione del Redentore o altre feste consacrate alla tradizione. Se un comune ha più formazioni, il comitato della festa nuorese le farà ruotare, anno dopo anno. Mentre non dovrà mancare la rappresentanza delle regioni storiche, anche in questo caso con una scelta dove si terrà conto dell’ampiezza territoriale e della ricchezza dei costumi. Obblighi e divieti: tra i primi chiaramente la presentazione della domanda, la cui scadenza è stata fissata quest’anno al 15 giugno.
La condizione per partecipare è che si tratti di associazioni e gruppi con regolarità costitutiva. Avranno diritto a un rimborso spese, calcolato sulla base della distanza chilometri del proprio comune da Nuoro. Chi dovesse rinunciare all’indennità – stabilisce il disciplinare – acquisirà un titolo di preferenza, nel momento della selezione. I divieti sono noti. Il Comune li ribadisce: no all’esposizione di gioielli moderni, piercing, od orologi da polso. Niente tatuaggi da esibire, o trucco e acconciature vistosi. Le stesse calzature indossate dovranno essere in linea c on l’abito (“su ghestire rusticu”). Divieto assoluto di fumare durante il percorso da via Lamarmora alla cattedrale. C’è anche un’avvertenza oraria: essere pronti a sfilare nel momento deciso dagli organizzatori. La pena per il ritardo è l’esclusione. Così, dunque, in preparazione dell’evento numero 125 della ricorrenza, la mattina del prossimo 24 agosto. Nella serata del giorno precedente è prevista l’esibizione in città delle maschere tradizionali del carnevale. L’intera festa può contare su un fondo di 500mila euro. La metà dei quali stanziati nei mesi scorsi dalla Regione, nel bando dei grandi eventi identitari. Il comune contribuisce con 130mila. La restante parte (120mila) è stata garantita dalla Fondazione di Sardegna.