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Il discorso di insediamento del sindaco di Nuoro Emiliano Fenu

di Alessandro Mele

	Il sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu (foto di Massimo Locci)
Il sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu (foto di Massimo Locci)

«Facciamoci carico dei bisogni di una città che vuole risposte»

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Nuoro «Che questo consiglio comunale sia un laboratorio di idee, un luogo di confronto franco ma costruttivo, un presidio di legalità, di vicinanza e di speranza per la nostra comunità». Con queste parole, il sindaco Emiliano Fenu ha concluso il suo lungo discorso di insediamento. Un discorso improntato sull’importanza del ruolo dell’amministratore pubblico e su come vorrebbe vedere lavorare la nuova squadra di amministratori nell’unico interesse del benessere dei nuoresi. «In quest’aula siedono storie, esperienze, sensibilità diverse – ha detto –. È proprio questa pluralità che dà senso alla democrazia e rende il confronto non solo inevitabile, ma prezioso. La nostra città non è un blocco uniforme e il consiglio comunale non deve esserlo. Al contrario, è giusto che qui si riflettano opinioni differenti, interessi legittimi, prospettive talvolta contrapposte». E ancora: «Ciò che ci unisce è più importante di ciò che ci divide. È l’appartenenza a una comunità che chiede risposte, che chiede ascolto, che chiede rispetto. E proprio “rispetto” deve essere la parola che orienta il lavoro di quest’aula: rispetto per le istituzioni che rappresentiamo, rispetto reciproco tra consiglieri, rispetto per i cittadini che ci osservano e ci giudicano».

Emiliano Fenu si è poi soffermato su quello che, a proposito di dinamiche d’aula, sarà il gioco delle parti: «Vorrei formulare l’auspicio che i prossimi anni di lavoro consiliare siano improntati a un confronto serio e costruttivo. Non è necessario – ha incalzato il sindaco – che ci trovi sempre d’accordo. Sarebbe innaturale, e forse anche poco utile. Ma è essenziale che le nostre divergenze si esprimano in forme dignitose, mai in contrapposizioni sterili o in personalismi. Il tono del dibattito incide sulla credibilità di questa istituzione e sulla fiducia che i cittadini ripongono in noi». «Come sindaco, sono consapevole che la giunta ha la responsabilità di proporre atti e indirizzi amministrativi – ha proseguito –. Ma riconosco al Consiglio il ruolo fondamentale di indirizzo e di controllo, di stimolo e di verifica. È un equilibrio di poteri che costituisce la garanzia più forte per la salute della nostra democrazia locale. Oggi voglio solo rinnovare un augurio: che il lavoro di ciascuno sia animato da senso di responsabilità e passione civile. Che le diverse voci qui rappresentate possano contribuire a migliorare la qualità della vita nella nostra città, a renderla più giusta, più accogliente, più capace di guardare con fiducia al futuro».

E ancora, un monito ai neo eletti: «Al di là dei ruoli che ci sono stati assegnati dalla democrazia – ha detto –, vi invito a condividere una priorità che deve venire prima di tutto: la salvezza e il rilancio della nostra comunità. Ci divideremo spesso sulle strade da percorrere, ma non dobbiamo mai dividerci sull’obiettivo più importante: il futuro della città». «Ai consiglieri di maggioranza chiedo impegno, ascolto e disponibilità al dialogo. Ai consiglieri di minoranza riconosco il compito importante di vigilare, di criticare, di proporre – ha aggiunto Fenu –. Nella differenza dei ruoli, c’è un compito comune: fare in modo che quest’aula sia percepita come il luogo della discussione seria, della decisione trasparente e dell’assunzione di responsabilità. I cittadini che ci hanno affidato questo mandato hanno diritto a istituzioni che funzionino e che siano all’altezza di questa sfida storica – ha concluso il nuovo sindaco di Nuoro –. Nessuno di noi, da solo, possiede tutte le risposte. Ma insieme possiamo farci carico delle domande e dei bisogni più urgenti, e provare a trasformarli in scelte».

Emiliano Fenu si è anche rivolto ai rappresentanti del consiglio comunale dei ragazzi presenti in aula: «Siete un segno di speranza e di impegno civico – ha detto –. Un esempio positivo per i vostri coetanei e anche uno stimolo per noi adulti: ci ricordate che la partecipazione alla vita pubblica inizia presto, che l’educazione alla democrazia si costruisce fin da giovani, con il coraggio di far sentire la propria voce e la curiosità di capire come funziona un’istituzione»

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