Delfino impigliato nelle reti, due pescatori lo liberano – VIDEO
Mario e Pasquale Carta lo hanno visto al largo di Posada. Il delfino rischiava di morire
Posada A luglio il recupero di una Caretta caretta che aveva ingerito un grosso amo da pesca. L’altro ieri l’equipaggio della motonave “Mario” che opera a La Caletta nella piccola pesca ha liberato un delfino rimasto impigliato in un pedagno di segnalazione delle reti da posta. L’esemplare di tursiope, della lunghezza di oltre 2 metri e mezzo, era rimasto impigliato per la coda alcune miglia al largo di Posada. Mario e Pasquale Carta, se lo sono trovati davanti mentre navigavano sottocosta verso la zona di Budoni dove dovevano recuperare l’attrezzatura da pesca. È stato il capobarca ad accorgersi che il maestoso esemplare di delfino, era rimasto intrappolato nella cima tesa tra la superficie del mare e il fondale. Sicuramente non avrebbe avuto scampo e sarebbe morto affogato a causa del peso delle reti che lo trascinavano sul fondale se i due pescatori, non avessero provveduto alla sua liberazione.
Un’operazione non semplice perché l’equipaggio della barca si è dovuta avvicinare con cautela al mammifero marino che rischiava di morire a causa del peso delle reti che lo trascinava sul fondo. Mario e Pasquale, con mille accorgimenti sono riusciti non senza difficoltà ad agganciare la cima che si era attorcigliata sulla coda e a ridargli la liberta permettendoli di ricongiungersi col branco che lo attendeva a poca distanza. «Era sicuramente andato a giocare vicino al pedagno che segnala le reti – dice Mario Carta –: con le sue evoluzioni si è avvolto poi il cavo nella coda che gli ha impedito qualsiasi movimento». «Pur trattandosi di un predatore dei pesci che rimangono impigliati nelle nostre reti e quindi autore di danni ingenti, non ce la siamo sentiti di abbandonarlo al suo destino e ci siamo prodigati per la sua liberazione. D’altronde il mare a noi ha dato tutto – conclude il più giovane -. Babbo, da cui ho imparato l’arte del pescatore, mi ha insegnato a rispettarlo sin da piccolo in tutte le sue forme viventi. Ci vuole davvero coraggio a prendersela con creature indifese e bellissime come i delfini».
