Assalti ai portavalori e furti, venerdì l’interrogatorio di garanzia degli arrestati
Sei le persone rinchiuse a Badu ‘e Carros. Ancora irreperibile l’orgolese Peppino Puligheddu
Nuoro Interrogatorio di garanzia venerdì nel carcere di Badu ‘e Carros per le sei persone arrestate per gli assalti (realizzati e tentati) ai portavalori e i furti, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Nuoro e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo. Si tratta di Michele Carta, 41 anni Siniscola, Riccardo Mercuriu, 30 anni di Mamoiada (difesi dall'avvocato Francesco Lai), Antonio Saccheddu, 35 anni di Orgosolo (difeso dall'avvocata Margherita Baragliu), Alessandro Dessolis, 41 anni di Orgosolo (difeso dall'avvocato Stefano Murgia), Giovanni Piras, 29 anni di Orgosolo (difeso dall’avvocato Carmelino Fenudi), e Pasquale Musina, 49 anni, anche lui di Orgosolo (difeso dall'avvocato Riccardo Floris). Risulta invece ancora irreperibile Peppino Puligheddu, 60 anni di Orgosolo: non era nella sua abitazione martedì mattina quando è scattato il blitz che ha coinvolto almeno un centinaio di agenti fra Orgosolo, Mamoiada e Siniscola, e non è stato possibile notificargli l’ordine di carcerazione del gip di Nuoro Giovanni Angelicchio, che ha accolto le richieste del sostituto procuratore Ireno Satta. Tutti sono accusati del mancato assalto al portavalori Battistolli, che l’8 agosto scorso doveva trasportare contanti per mezzo milione di euro e un carico di armi per un valore complessivo di 240mila euro da Olbia, dove il blindato era sbarcato proveniente da Livorno, a Cagliari. Solo il lavoro di prevenzione compiuto dalla Squadra mobile, con la collaborazione del Servizio centrale operativo e del commissariato di Siniscola, aveva di fatto impedito che quell’assalto venisse portato a termine lungo la 131, come previsto nel piano del commando. Il mezzo era stato fatto deviare su un altro percorso. Degli arrestati, Carta, Piras, Saccheddu e Dessolis sono accusati del furto al deposito dei Monopoli di Stato di Nuoro, il 12 ottobre scorso: bottino, sigarette per un valore di 300mila euro. Peppino Puligheddu invece è il solo ad essere accusato della rapina al blindato Mondialpol, lungo la strada provinciale tra Lodè e Torpè, il 13 marzo scorso. Da quell’episodio è partita l’indagine, attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, utilizzo di strumenti di tracciamento sofisticati che i presunti componenti la banda hanno, in alcuni casi, ignorato. In particolare, avvedutisi di alcune microspie installate nelle auto, se ne sono semplicemente liberati; per continuare poi a rubare auto o furgoni funzionali alla esecuzione di altri reati, come ad esempio il tentato furto del postamat di Oliena e poi il furto, riuscito, al deposito dei Monopoli di Stato a Nuoro. Altre quattro persone sono invece indagate per favoreggiamento.
