Doppio trionfo del coro Canarjos alla Biennale di Ozieri
Nuoro, premi per il grande classico “S’Aneddu” e per il primo tenore Claudio Chironi
Nuoro I cori di ispirazione popolare della città, soprattutto quelli storici che hanno dato vita e sempre nuova linfa alla cosiddetta “scuola nuorese”, non sono certo nuovi ai riconoscimenti attribuiti dalle giurie dei concorsi nazionali e internazionali. Se poi il palcoscenico è quello della Biennale di Ozieri, allora, i zippones bordati di rosso scarlatto possono essere definiti degli habitué all’interno dell’albo d’oro. “La tradizione dell’innovazione” non è un ossimoro, una contraddizione. È lo slogan che disegna con pennellate potenti e ricche di colore una kermesse nata nel 1987 e ancora oggi raccontata, nei palmares di numerosi cori della Sardegna, come un evento che continua a stupire con novità assolute.
La biennale 2025 Il concorso corale “Città di Ozieri”, nell’edizione di quest’anno, ha visto il ritorno di due premi a Nuoro, patria del canto di ispirazione popolare, dopo alcuni anni di assenza. Ad aggiudicarseli sono stati i componenti del coro Canarjos, diretto dal maestro Paola Puggioni. La formazione nata nel 1976 per opera del maestro Bobore Nuvoli, scomparso nel 2014, è stata premiata per la «migliore esecuzione con il brano edito S’Aneddu» e ha ottenuto il premio per il miglior solista, grazie alla voce del primo tenore e corista storico, Claudio Chironi. Proprio lui, “militante” dei Canarjos fin dagli anni ’90, interpreta il brano scritto e musicato da Nuvoli nel lontano 1975 in occasione delle nozze di uno dei componenti del coro. S’Aneddu, ancora oggi, è di fatto uno dei pezzi maggiormente eseguiti da molte formazioni corali dell’isola e d’oltremare.
I protagonisti La soddisfazione per il doppio premio conquistato sul palco di Ozieri è tanta. «Abbiamo deciso di partecipare alla kermesse un po’ per caso – racconta la direttrice Paola Puggioni –. Diciamo che in molti si chiedevano il perché di un’assenza così prolungata dei cori della città da questo palcoscenico. Quindi ci siamo buttati e nel complesso sono soddisfatta, anche se sono perfezionista ed avrei voluto ancora un po’ di tempo in più per preparare al meglio i ragazzi», scherza. «Credo che anche i coristi si siano resi conto del diverso impegno che richiede l’affrontare un concorso con una giuria. La scelta di S’aneddu è stata semplice – aggiunge – era fra i brani che la biennale consigliava, quindi chi più dei Canarjos doveva cantarla? Poi ho sperato con tutto il cuore che il premio del miglior solista andasse ad un corista come Claudio che da anni si è dato e da “anima e core” ai Canarjos. S’Aneddu è anche un brano che fanno in tanti, ho sentito in giro arrangiamenti (a volte discutibili) molto diversi da ciò che ha scritto Bobore Nuvoli. Per questo – conclude – dovrebbe fare piacere ascoltare l’esecuzione autentica, che infatti tale è stata riconosciuta dalla giuria».
Il futuro I Canarjos sono nati nel 1976, ma un recente ricambio generazionale sta rivitalizzando il coro grazie all’ingresso di molti giovani. La biennale “Città di Ozieri” è stata un’esperienza formativa e uno stimolo per i ragazzi. «Ne ho tanti – conferma Paola Puggioni –, il concorso è servito a metterli a confronto con realtà diverse da quella che conoscono. Sono molto felice anche per la loro partecipazione». Nuovi ingressi, ma, a Ozieri, anche brani inediti come Una lacrima 'e lentore, una poesia di Frantzischinu Satta, musicata per i Canarjos da Paolo Flumini.
