La Nuova Sardegna

SANT’ANTONIO DI GALLURA. Anche Sant'Antonio ha deliberato sulla zona franca per tutta la Sardegna. «All'unanimità - spiega il primo cittadino Angelino Pittorru - abbiamo seguito le delibere impostate dall'Anci e dagli altri comuni che ci hanno preceduto. Siamo anche contenti che alla discussione ci fosse un nutrito pubblico».

Da giovedì, inoltre, anche Sant'Antonio ha il suo regolamento per raccogliere i funghi nel territorio comunale. Anche questa decisione è stata votata, all'unanimità, durante l'ultima seduta del consiglio comunale. Il centro guidato da Angelino Pittorru ha messo nero su bianco le regole, dopo diversi altri comuni della zona. Da qualche anno, infatti, ci hanno già pensato a Luras, Calangianus, Bortigiadas, Aggius. Si devono, dunque, seguire delle regole precise: pagare una tassa e avere richiedere un tesserino al Comune che autorizzerà direttamente la raccolta. Le regole non valgono, però, per gli abitanti di Sant'Antonio ne per chi è nato o vive nei centri confinanti e in quelli dell'Unione dei Comuni "Bassa Gallura". «Anche se non fanno parte della nostra Unione dei Comuni - continua Pittorru - vogliamo condividere i nostri funghi anche con i centri confinanti, come Luras, Calangianus, Olbia, Luogosanto e Telti». Per tutti gli altri, la raccolta giornaliera dei funghi non deve superare i tre chili ed è consentita solo se fatta in maniera manuale e non utilizzando recipienti in plastica. Un giorno a settimana c’è il divieto di raccolta: il giovedì. L’imposta valida per un anno è 50 euro, quella mensile invece è di 15 euro. I bambini fino a 10 anni non pagano niente. Il ricavato dai permessi e dalle sanzioni servirà a coprire le spese per manifesti, tesserini e per finanziare interventi di tutela delle strade di campagna. (s.d.)