La Nuova Sardegna

Olbia

Vicini chiassosi costretti dal giudice a fare silenzio

di Enrico Gaviano
Vicini chiassosi costretti dal giudice a fare silenzio

Dopo il ricorso di un professionista di Olbia il giudice del tribunale di Tempio intima a una famiglia di non fare rumore dalle 8 di sera alle 9 del mattino

04 agosto 2013
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OLBIA. Per tutti coloro che si sentono perseguitati dai rumori molesti di vicini poco educati, la sentenza pronunciata alcuni giorni fa dal giudice di Tempio, Alessandro di Giacomo, regala un po' di speranza e di ottimismo. La famiglia rumorosa, infatti, è stata condannata a evitare qualsiasi tipo di rumore a partire dalle ore 20 e sino alle 9 del mattino. La vicenda vede coinvolte alcune famiglie di uno stabile in una zona periferica di Olbia. Per mesi un professionista ha dovuto subire un vero e proprio supplizio perché, dal piano superiore, arrivavano rumori fastidiosi prodotti anche a tarda sera e dopo la mezzanotte, dovuti a caduta di oggetti, spostamento di mobili, uso di elettrodomestici, abbaiare dei due cani di proprietà dei vicini anche nel corso della notte.

Dopo aver cercato di convincere i condomini a evitare i rumori molesti, alla fine il professionista si è rivolto al giudice sostenendo che la condotta dei vicini minava la sua salute e quella dei familiari, in particolare quello di suo figlio di dieci anni. L'uomo ha anche presentato certificati e documentazione medica per rafforzare il problema dei danni alla salute arrecati dai rumori molesti dei vicini. In tribunale sono state raccolte le testimonianze di diverse persone. E' stata esclusa l'ipotesi di allontanare i cani dall'abitazione perché alcuni testimoni hanno riferito di non aver mai sentito gli animali abbaiare durante la notte. Ma per il resto, tutte le circostanze sono state confermate e alla fine il giudice Di Giacomo ha pronunciato una sentenza esemplare che fa sicuramente giurisprudenza, obbligando i vicini molesti a fare silenzio assoluto per 13 ore consecutive, dalle 20 di sera alle 9 del mattino successivo.

Nell'accogliere il ricorso, il giudice di Tempio sottolinea che "Il diritto alla salute è tutelato a livello costituzionale, qualunque pregiudizio a esso arrecato è insuscettibile di riparazione in forma specifica, e il risarcimento equivalente non è certo idoneo a tenere indenne la parte lesa dal pregiudizio subito. Ne deriva che la tutela preventiva si rivela l'unico strumento in grado di prestare una tutela efficace alla situazione soggettiva minacciata di danno". Per questo motivo, visto che le attività rumorose si protraevano da diversi mesi e che erano fonte di continuo stress per la famiglia del professionista, il giudice ha inibito le attività rumorose dei vicini poco educati.

La questione dei rumori molesti anche a Olbia è un dramma quotidiano per centinaia di famiglie. Carabinieri, polizia di Stato e polizia locale, ricevono ogni giorno decine di segnalazioni. Spesso però le forze dell'ordine, sotto organico, e impegnate in altri interventi, possono fare poco per portare a più miti consigli chi non si cura di far chiasso anche in orari notturni. Per questo motivo la sentenza dei giorni scorsi può rivelarsi un deterrente e comunque anche altri cittadini tartassati dai rumori molesti potrebbero vedersi riconosciuti i propri diritti dal giudice.

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