La Nuova Sardegna

Olbia

Moto contro Smart, morto il centauro

di Luca Rojch
Moto contro Smart, morto il centauro

Non ce l’ha fatta Gonario Barca, rimasto ferito nello schianto con la sua Honda: nella notte è deceduto in Rianimazione

09 novembre 2013
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OLBIA. Il suo cuore ha smesso di combattere poco dopo l’una del mattino. Gonario Barca, 26 anni di Olbia, è morto nel reparto di rianimazione del Giovanni Paolo II. I medici si sono dovuti arrendere, le sue condizioni erano troppo gravi dopo lo schianto con la sua moto, una Honda Hornet 1000, in via Veronese. Gonario era arrivato in ospedale in condizioni disperate. Privo di conoscenza, con un trauma cranico e toracico devastanti. I rianimatori hanno tentato in tutti i modi di stabilizzarlo, ma era una battaglia impossibile. Gonario è morto senza mai riprendere conoscenza.

E basta osservare le immagini dello schianto per capire la violenza dell’impatto. Gonario era a bordo della sua Honda Hornet 1000. Ha centrato in pieno una Smart guidata da una ragazza che in quel momento girava da via Veronese per entrare nella traversa di via Tibaldi. L’urto è stato inevitabile e devastante. L’utilitaria ha fatto un giro su se stessa. Gonario è stato catapultato dalla moto ed è schizzato come un proiettile contro il muro e la ringhiera di un palazzo accanto. L’impatto è stato così violento che il casco è stato recuperato a 30 metri di distanza dal corpo del ragazzo.

I soccorsi sono stati istantanei. L’incidente è accaduto dopo le 22, davanti al Caffè Veronese che era pieno come fosse l’ora di punta. Decine di persone hanno visto lo schianto nella strada che da poco è stata ribitumata. La via sconnessa, tutta buche e rattoppi, è diventata liscia e scorrevole come il tappeto di un biliardo.

Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia locale che hanno fatto i rilievi e raccolto le testimonianze. Insieme mettono insieme i tasselli per ricostruire l’incidente. «Per ora posso solo dire che l’autista della Smart è indagata per omicidio colposo – dice il comandante della polizia locale Gianni Serra –, ma è un atto dovuto. Raccogliamo tutti gli elementi necessari per ricostruire in modo esatto la dinamica dell’incidente».

Barca lavorava in una impresa di costruzioni, aveva da sempre la passione per i motori. Sotto choc i genitori e i tre fratelli e Roberta, la ragazza di Gonario, che da subito si sono incollati fuori dalla porta della Rianimazione nella speranza di avere qualche buona notizia. Invano. Il ragazzo era notissimo in città. Tantissimi gli amici che nella notte sono arrivati in ospedale per avere sue notizie. Il pellegrinaggio è continuato per tutto il giorno nella camera mortuaria dell’ospedale. Jeans, magliette, occhiali scuri per mascherare le lacrime. Volti troppo giovani per conoscere la morte. Il funerale di Gonario si svolgerà questa mattina alle 10,15. Il corteo partirà dall’ospedale per arrivare nella chiesa di San Simplicio.

Si allunga l’elenco degli incidenti mortali in città. Da maggio a novembre otto vittime della strada. La maggior parte sono motociclisti. Il comandante della polizia locale Gianni Serra solo qualche giorno fa aveva lanciato l’allarme e messo in evidenza come il numero di incidenti mortali nel 2013 fosse cresciuto in modo esponenziale. Serra con un rapido calcolo aveva mostrato come servisse maggiore attenzione sia da parte di chi deve fare i controlli, sia di chi si mette alla guida. Un’altra conferma è arrivata dai dati dell’Università di Cagliari. Rivelano che Olbia è la città con il numero più alto di incidenti e di morti nell’isola. Il tasso di mortalità, calcolato ogni 100mila abitanti, è del 9,4 per cento in città. Molto oltre il dato regionale, che è del 6,1 e quello nazionale che si ferma al 6,3 per cento.

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