Un fiume di liquami invade lo stadio Manconi
Saltano le fogne (e non è la prima volta) dopo il violento acquazzone notturno Impossibile entrare negli spogliatoi dei giocatori, nei corridoi e sul campo
TEMPIO. Gli spogliatoi dello stadio Nino Manconi, tutto lo spazio circostante, la pista di atletica e per metà lo stesso terreno di gioco, sono stati inondati da una quantità enorme di liquami fognari, insopportabili alla vista e all’odorato per la puzza nauseabonda che aleggia nell’intera area.
A scoprire l’accaduto, dopo l’acquazzone della notte, è stato ieri mattina, il custode dello stadio, Tore Cossu che, desolato ma anche arrabbiato, ha informato la dirigenza della Sef Tempio. «Questa di stanotte - dice il custode mostrando condutture fognarie a cielo aperto, coperture saltate, escrementi umani sparsi dappertutto -, è l’ennesima volta che capita. Qui è pericoloso lavorare anche per la salute». Lo spettacolo che si presenta negli spogliatoi è quanto di più sgradevole possa mostrare, per la vista e l’olfatto, un luogo destinato a ospitare atleti che, in questi locali, devono cambiarsi, fare preriscaldamento, massaggi e docce. I liquami e altro ancora, hanno invaso la segreteria, tutti gli spogliatoi, le docce e i corridoi di accesso. In quest’ultimi, sulle pareti, a testimonianza quasi, che il fenomeno si ripete da anni, sino ad una certa altezza, i segni inequivocabili di altri allagamenti. Il problema non è sconosciuto e l’argomento, con diverse interrogazioni, è giunto più volte in consiglio comunale. Come due anni fa, all’indomani di una partita con il Castelsardo, quando l’ondata di liquami, proveniente dalla fogna, inondò gli spogliatoi durante il match. Di quella gara, quasi nessuno ricorda il risultato. Tutti però, dirigenti, giocatori e pubblico ricordano la figuraccia. Con i giocatori in fuga dagli spogliatoi, costretti a rifugiarsi in auto per poi correre a casa loro a lavarsi. Il Nino Manconi si trova a monte della struttura tennistica di Vel di Cossu, dove, si gioca, praticamente attorniati dai liquami che, già da due anni e otto mesi, continuano ad invadere la struttura. La responsabilità di quanto sta accadendo è stata sempre data dal sindaco ad Abbanoa. Ma ora si chiede a Frediani di far eseguire i lavori addebitando gli stessi ad Abbanoa.