La Nuova Sardegna

Olbia

Povertà estreme, il Comune lancia l’allarme

di Dario Budroni
Povertà estreme, il Comune lancia l’allarme

Aumentano le richieste di contributi. L’assessore Piccinnu in trincea: dalla Regione solo 75mila euro

25 maggio 2014
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OLBIA. La matematica è una scienza fredda e perfetta. Numeri e tabelle parlano di una città sempre più povera e ben lontana da una svolta. Domani mattina l’assessorato alle Politiche sociali pubblicherà gli esiti del bando relativo al contrasto alle povertà estreme. Così l’assessore comunale alle Politiche sociali, Rino Piccinnu, ne approfitta per fare un po’ il punto della situazione. La situazione è allarmante perché il fronte della povertà estrema diventa ogni giorno più esteso, anche in città.

«Non ci sono segnali di ripresa, le istanze sono aumentare rispetto allo scorso anno» analizza preoccupato Piccinnu. Stavolta, inoltre, il Comune ha dovuto fare quasi tutto da solo. La Regione, infatti, ha stanziato per i poveri di Olbia soltanto 75mila euro. «Questa è un’operazione da 750mila euro, soldi che provengono quasi tutti dalle nostre casse» continua l’assessore. Nel 2012, invece, tra fondi comunali e regionali si era riusciti a garantire oltre un milione di euro.

Il quadro. Il bando 2013 è stato pubblicato a dicembre e da domani gli interessati potranno visionare gli esiti presso la sede centrale del Comune. Ma sono i numeri relativi alle domande a preoccupare: sono state infatti presentate un totale di 2.518 istanze contro le 2.256 del 2012. Insomma, in città, i poveri aumentano di anno in anno, con il livello di disoccupazione giovanile che tocca quota 50%. A inoltrare le istanze sono stati tutti quei soggetti con un reddito Isee di un massimo di 4.500 euro. «Penso che non sia né giusto né dignitoso ricevere la carità. Per questo dallo scorso anno i contributi vengono garantiti tramite prestazioni lavorative» spiega l’assessore comunale Piccinnu.

Il bando. Anche stavolta quindi il Comune ha agito secondo tre linee di intervento. La prima prevede una settimana di lavoro al mese per 250 euro. «Sono state presentate 924 domande per un totale di 110 posti. I beneficiari svolgeranno attività di servizio civico» spiega Rino Piccinnu. Per quanto riguarda la seconda linea di intervento, invece, i beneficiari saranno pensionati o diversamente abili che, ovviamente, sono impossibilitati a lavorare. Pure in questo caso le domande sono state 924 per 30 posti disponibili. Anche qui previsti 250 euro al mese.

La terza linea è invece suddivisa in tre categorie e si fonda su un lavoro part-time (4 ore al giorno) per uno stipendio di 600 euro. La prima (87 domande per 19 posti) coinvolge gli impiegati che andranno a svolgere un servizio nei vari settori del Comune. La seconda categoria (513 istanze per appena 18 posti) riguarda coloro che andranno per esempio a operare nei lavori pubblici, mentre la terza (70 domande per 13 posti) riguarda infermiere ausiliarie, Oss e bandanti, che lavoreranno presso associazioni di volontariato.

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