La Nuova Sardegna

Olbia

Furbetti dell’ormeggio, ma intoccabili

di Andrea Nieddu
Furbetti dell’ormeggio, ma intoccabili

La Maddalena, nessuna ditta specializzata esegue l’ordine di rimuovere le barche abusive

19 luglio 2014
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LA MADDALENA. «Non ci fanno lavorare». È questo il grido di dolore che lanciano alcuni giovani imprenditori del mare. Sono i proprietari di alcune barche per le escursioni alle isole, la Deborah di Nicolai, la Reale di Loddo e la Leonidas di Ivan Zanchetta. Dallo scorso anno, pur avendo i requisiti per avere un posto di ormeggio all’interno dell’area destinata alle loro attività, sono costretti a tenere le barche in posti provvisori in cui non possono operare, farsi promozione e cercarsi i clienti. Le barche in questione hanno i requisiti richiesti dal Comune per avere un posto d’ormeggio. Che risultano anche assegnati ma alcuni problemi tecnici impediscono il via libera. L’assessore alla portualità, Nicola Gallinaro è desolato. «Ci sono alcuni operatori del settore, fortunatamente una minoranza esigua, che fanno dell’arroganza e della strafottenza la loro ragion d’essere – spiega –. Purtroppo ci sono imbarcazioni che occupano abusivamente degli ormeggi di Medaglie d’Oro e non consentono alla direzione di destinare gli ormeggi a chi giustamente e onestamente ha fatto le cose regolari. In queste circostanze non abbiamo modo di intervenire. Il comando dei vigili urbani sostiene di non poter intervenire, la guardia costiera idem. La barca se non viene spostata dai proprietari dovrebbe essere rimossa da una ditta incaricata e le spese messe a carico del proprietario. Ma non si trovano ditte che vogliano fare queste operazioni. di conseguenza questi furbetti continuano a stare li con un barca disarmata, che non ha nessun titolo per stare ormeggiata impedendo a giovani ragazzi di lavorare». Gallinaro ci va giù pesante. «Vorrei poter fare nome e cognome – attacca – di questi furbetti. Almeno smetterebbero di andare a testa alta per le vie cittadine. La gente dovrebbe conoscere chi impedisce illegalmente a giovani maddalenini di lavorare. L’ultima telefonata con cui gli è chiesto di spostare l’imbarcazione è terminata con la minaccia di adire alle vie legali. Stiamo tentando di dare la possibilità a questi ragazzi di lavorare, ma le soluzioni sono possibili solo se anche gli altri armatori ci daranno una mano a far posto. Resta imprescindibile lo spostamento della barca abusiva. È un po’ come se una mattina, mentre sei al lavoro, degli estranei entrassero in casa vostra e al vostro ritorno non vi facessero entrare. Credo che una comunità degna di questo nome non possa permettere cose del genere». Gallinaro invita poi le due associazioni di giovani maddalenini “Reazione giovanile” e “L’altra isola La Maddalena 2.0”, che con le loro iniziative vogliono migliorare questa città a dare manforte ai loro concittadini e coetanei».

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