La Nuova Sardegna

Olbia

Mini aumenti per la Tari, più cara l’Imu

di Serena Lullia
Mini aumenti per la Tari, più cara l’Imu

L’imposta sulle seconde case passerà da 7,5 per mille a 10,5. Ma chi affitterà a canone convenzionato pagherà solo il 4

20 luglio 2014
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OLBIA. Nessuna stangata di mezza estate. Il Comune vara solo mini ritocchi al rialzo per la tassa sui rifiuti, la vecchia Tares vestita da Tari. Il Consiglio comunale approva il tariffario con i soli voti della maggioranza. Previsto invece un aumento dell’Imu sulle seconde case, dal 7,6 per mille al 10,50. Ma la proposta deve superare ancora l’esame dell’assemblea.

Servizio più caro. Il piano di gestione dei rifiuti in città è cresciuto di mezzo milione di euro in un anno. A incidere in modo pesante l’aumento dei costi per il conferimento dell’indifferenziata nella discarica del Cipnes. «Nonostante questo aumento di 500mila euro – spiega l’assessore al Bilancio, Ninni Chessa – e tenuto conto che abbiano azzerato la Tasi, siamo riusciti a ridistribuire i costi sia sulle utenze domestiche che sulle non domestiche in modo da determinare un incremento irrilevante. Per le utenze domestiche, per esempio, la quota fissa al metro quadro per una famiglia con due componenti passa da 1,91 a 1,92 euro; per un nucleo di tre componenti da 2,07 a 2,09».

Mini aumenti per tutti. Le tariffe per le categorie produttive subiranno tutte dei micro ritocchi verso l’alto. Per i negozi di abbigliamento, librerie, ferramenta si passa dai 4,58 euro al metro quadro del 2013 a 4,62; per edicole, farmacie e tabaccai i costi della Tari vanno da 6,09 a 6,14. Parrucchieri, estetisti, lavanderie dovranno calcolare il totale della tassa sui rifiuti moltiplicando 6,14 euro al metro quadro. Lo scorso anno era 6,09. Le attività industriali con capannoni di produzione pagheranno 2,42 euro al metro quadro invece che 2,41; cresce fino a 26,36 la tariffa per ristoranti, trattorie e pizzerie contro 27,17 dell’anno passato.

Minoranza contro. Il gruppo di Forza Italia guidato in Consiglio da Marco Piro non ha partecipato al voto sul tariffario della Tari. «Avremmo voluto discutere con l’assessore il piano, sapere perché non sono state previste delle riduzioni che tenessero conto del momento di difficoltà economica, ma la maggioranza ha scelto di votare la delibera quando eravamo in pausa pizza, una sospensione dei lavori concordata – commenta Piro –. Restiamo convinti che se migliorasse il recupero delle somme evase si potrebbe fare di più per tagliare i costi».

Imu più cara. La proposta deve ancora transitare in Consiglio, ma la maggioranza ha già messo a punto il tariffario dell’Imu, l’imposta sugli immobili. Per le seconde case passa dal 7,6 per mille al 10,50. «L’Imu sulla prima casa non si paga, i ritocchi sono previsti per le seconde. Ma abbiamo introdotto una novità secondo me importante – spiega l’assessore Chessa –. Chi cede in locazione la seconda casa a canone convenzionato pagherà solo il 4 per mille di Imu. Un provvedimento che tiene conto della crisi economica, della carenza di case popolari in città e incentiva l’emersione del mercato nero. Uno strumento che noi offriamo ai proprietari di seconde case che potranno decidere di usare oppure no».

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