La Nuova Sardegna

Olbia

Frediani: «Più tasse? Un atto obbligato»

di Angelo Mavuli
Frediani: «Più tasse? Un atto obbligato»

Il sindaco parla alla vigilia dell’approvazione del bilancio. «Senza il via libera, a rischio la stabilità amministrativa»

02 settembre 2014
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TEMPIO. Il sindaco Romeo Frediani alla viglia del consiglio comunale che approverà il regolamento sull’Iuc (Imposta unica comunale), che stabilirà le tariffe di varie imposte, fra le quali la Tasi, con un milione e 350mila euro di tasse in più, interviene sull’argomento che sta suscitando oltre che il normale disappunto della gente anche un netto distinguo con Mario Addis, titolare dell’assessorato al Bilancio che, qualche giorno fa, aveva dichiarato “di non riconoscersi in nel documento contabile che la giunta ha predisposto”.

«Le divergenze con l’assessore al bilancio Mario Addis - spiega il sindaco - consistono nel voler garantire o meno, da parte dell’esecutivo, un margine di gestione alle varie attività che non possono essere ulteriormente ridotte, pena l’ingestibilità. Questo non significa scarsa attenzione per la città, al contrario. Un esempio per tutti - dice ancora Frediani - arriva dall’oculatezza che l’esecutivo ha posto in essere per ridurre al minimo il divario tra i trasferimenti tagliati dallo Stato e le somme occorrenti per chiudere in pareggio il documento contabile del 2014. Rispetto al bilancio del 2013 infatti, è stato attuato un taglio in tutti i settori di circa 870 mila euro. Per tutto questo tempo non ho voluto rispondere alle dichiarazioni dei vari oracoli, anche vicini all’amministrazione, che hanno sviscerato a 360 gradi varie problematiche. E’ doveroso però che io faccia alcuni chiarimenti alla vigilia dell’approvazione del regolamento sull’Imposta unica Comunale, che stabilisce le tariffe di varie imposte, fra le quali la Tasi ultima trovata dello Stato. Nessuno in giunta avrebbe voluto caricare la città di questo ulteriore tributo, ma il ruolo per cui siamo stati mandati ad amministrare comporta anche l’assunzione di decisioni a volte impopolari. Davanti ad uno Stato che da un lato ha tagliato trasferimenti per circa 1 milione e 900 mila euro e dall’altra ha inventato una ulteriore forma di tassazione, vedi la Tasi, le vie d’uscita sono risultate inesistenti. Per garantire quindi la governabilità della città è stato necessario adeguarsi. Nel caso non si dovesse approvare il bilancio, infatti, il rischio è di consegnare la città al commissario». Romeo Frediani, evidentemente provato dalle polemiche, dai distinguo di molti e dalle divisioni all’interno dell’esecutivo, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa e, diplomaticamente senza mai pronunciare la parola, invita chi la pensa in maniera diversa a dimettersi.

«Ritengo - chiude il sindaco - che in un lavoro collegiale come quello dell’esecutivo, tutti, senza cercare responsabilità specifiche, si debbano sentire responsabili delle decisioni, siano esse popolari o meno. Se questa linea di condotta, per taluno, è impercorribile, occorre il coraggio di fare scelte coerenti con i propri principi».

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