La Nuova Sardegna

Olbia

Luciano: «Non lascio il mio incarico»

di Angelo Mavuli
Luciano: «Non lascio il mio incarico»

L’assessore scaricato dalla giunta non molla. E il segretario del Pdci Satta attacca: è il resto della giunta a non lavorare

12 ottobre 2014
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TEMPIO. «Il sindaco Frediani e i suoi accoliti, non devono dimenticare che Nicola Luciano è stato eletto dal popolo e a quest’ultimo deve rispondere delle sue azioni. Se poi a Frediani e agli altri assessori, l’impegno attivo e costante di Nicola Luciano crea disagi o suoni come rimprovero per la loro inefficienza o pigrizia che dir si voglia, al Pdci poco importa. Invece di emanare editti minacciosi contro chi lavora, accusandolo di svergognare i pigri o i nullafacenti, la giunta, sindaco in testa, dovrebbe trarre le opportune conclusioni. Fare il mea culpa e, sull’esempio del nostro assessore, lavorare seriamente anziché limitarsi a buttare polvere negli occhi».

E’ l’incipit durissimo di un comunicato emesso dal Partito dei Comunisti Italiani a firma del segretario cittadino Mario Satta, in risposta al documento della giunta con cui il sindaco, 24 ore fa, ha scaricato Nicola Luciano ( assessore all’agricoltura, pastorizia, territorio e attività produttive), con l’accusa di interessarsi troppo ai problemi della città.

«L’accusa contro un assessore alla Attività produttive è davvero singolare. Lo si accusa anche però, di “avere invaso campi altrui”, peraltro sempre lasciati desolatamente vuoti dai titolari. Come “casus belli”, prologo per il ritiro delle deleghe ad un personaggio evidentemente scomodo - scrive ancora Mario Satta -, si rinfaccia al nostro assessore la sua ultima sortita al Paolo Dettori per protestare contro la “vergogna” del Cup. Detto che a Tempio non esiste un assessorato alla Sanità, ci chiediamo quale sarebbe la colpa del nostro assessore, la cui protesta peraltro, ha fruttato, nel giro di 24 ore, l’apertura di un secondo sportello Cup. Soprattutto però ci chiediamo anche, cosa e chi, avrebbe impedito a qualunque altro assessore, sindaco o consigliere di fare quanto ha fatto, l’altro giorno, Nicola Luciano. Sarebbe davvero opportuno - conclude Mario Satta -, che Frediani, anche se è giunto ormai alla fine del suo mandato, pensasse finalmente alla città, lasciando perdere i suoi funambolismi ed i suoi stantii giochetti di sacristia».

«Sindaco - attacca invece Nicola Luciano -, non sono io che ho fatto un “invasione di campo”. Siete voi che, ancora una volta, siete rimasti “fuori campo”. Per pigrizia e per paura di “entrare in partita”. Sindaco, io non lascerò il mio incarico di assessore. Dovrà essere lei a togliermi le deleghe. Ma né lei, né i colleghi o ex colleghi di giunta potranno togliermi l’incarico di consigliere, affidatomi dal popolo sovrano. Continuerò quindi a lavorare come è mio solito, invadendo campi e spazi a voi sconosciuti. Giovedì prossimo “Il Popolo dei lucchetti”, dalle 10 in poi terrà una manifestazione di fronte al Paolo Dettori a difesa dell’ospedale. Sindaco, se vorrà esserci “scenderemo in campo” uno accanto all’altro.»

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