La Nuova Sardegna

Olbia

La Castagna solidale con Nicola Luciano: «È l’unico che lavora»

di Angelo Mavuli
La Castagna solidale con Nicola Luciano: «È l’unico che lavora»

Il presidente del Consiglio difende l’assessore scaricato Poi ricorda la sua vicenda: «E anche io non me ne vado»

19 ottobre 2014
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TEMPIO. La presidente del Consiglio Maura Castagna, esprime la propria solidarietà a Nicola Luciano, assessore all’agricoltura, pastorizia, territorio e attività produttive, scaricato proprio una settimana fa dal sindaco Romeo Frediani e dal resto della giunta con un pesantissimo comunicato.« Esprimo a Nicola Luciano - scrive la presidente Maura Castagna -, la mia piena solidarietà nella vicenda “pseudo politica amministrativa” che in questo momento lo vede al centro di un incredibile quanto puerile attacco da parte degli altri assessori e del sindaco che temono di essere messi in ombra o in luce, a seconda da come si vedono le cose, dallo splendido e proficuo impegno profuso dall’assessore Luciano a favore della città intera. E’ incredibile che una amministrazione comunalechieda ad un proprio esponente di non impegnarsi sui problemi cittadini, sanità, desertificazione dei servizi territoriali, valorizzazione del Limbara, sistemazione della viabilità rurale ed altro ancora, per non mettere in ombra altri assessori, evidentemente un tantino troppo statici nei loro incarichi, se non proprio addirittura assenti o “mai pervenuti” come si dice di loro in città. Penso che l’impegno dell’assessore Nicola Luciano, evidenziatosi in diverse occasioni, anche con fatica fisica, senza paura di sporcarsi le mani e metterci la faccia (vedi anche ultima protesta a difesa della Sanità, cosa che lui chiedeva da tempo), anziché essere represso per non svergognare altri suoi colleghi che proprio non lavorano, sia invece da incoraggiare e soprattutto da seguire come esempio».

Maura Castagna, che recentemente ha votato contro la Tasi e si è astenuta sul bilancio, approfitta dell’occasione per cominciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa in vista delle prossime amministrative.

«Sin dal momento della disastrosa alternanza di giunta, a marzo dello scorso anno - dice la presidente del consiglio che per legge non può essere rimossa dal suo incarico -, il sindaco chiede anche le mie dimissioni. Pur umiliata e offesa più volte dal Pd, come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni, ho deciso di rimanere al mio posto sin quando le forze me lo consentiranno, rispondendo non alle logiche partitiche e alle pressioni esterne ma solo alla mia coscienza ed alla mia città».

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