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Olbia

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Piano antialluvione, il consiglio comunale vara la delibera

Enrico Gaviano
I due tecnici incaricati dal comune illustrano i progetti legati al Pai
I due tecnici incaricati dal comune illustrano i progetti legati al Pai

Solo la maggioranza ha votato per l'adeguamento al Pai regionale e per il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico. La minoranza, come annunciato, si è espressa contro. Adesso l'intero documento torna alla Regione per l'ultimo sì

06 novembre 2014
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OLBIA. Il consiglio comunale ha approvato la delibera che dà il via all'adeguamento alla variante al Pai e il progetto delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Il via libera è arrivato dalla sola maggioranza, visto che hanno votato contro i gruppi d'opposizione di Forza Italia, Unidos e Centro democratico. La delibera è passata con 17 voti favorevoli e 6 contrari.

La delibera è stata oggetto ieri sera, nell'aula di Poltu Quatu, di una minuziosa illustrazione del progetto fatta dai due tecnici che hanno redatto il lavoro: l’ingegnere idraulico Marco Mancini e il geologo Giovanni Tilocca. I progetti sostanzialmente hanno avuto il via libera dell’autorità d’ambito regionale, e ora, dopo il via libera dell'aula consiliare di Olbia, devono tornare quindi in Regione dove il sì definitivo li renderà pienamente operanti.

Quando ciò avverrà, decadranno gradualmente i vincoli di inedificabilità e scatteranno le norme di salvaguardia.

Il progetto è stato fatto in base a un accordo di copianificazione fra le parti interessate: autorità d'ambito e comune di Olbia. Toccarlo significherebbe dover ricominciare tutto daccapo, con l'allungamento dei tempi di approvazione definitiva.

Nel corso del dibattito di ieri i due tecnici incaricati dal comune hanno intanto rievocato il 18 novembre 2013, e le concause che hanno provocato la disastrosa alluvione: crescita disordinata della città su un bacino idrografico delicato, il fatto che la piena ha ostruito diversi ponti come in via Galvani e, più in generale, il fatto che il reticolo idrografico di smaltimento delle acque non ha funzionato.

I due esperti hanno anche spiegato, per quanto riguarda il tema della mitigazione del rischio idrogeologico che il canale di gronda (una delle due macro opzioni prese in esame) non è proponibile ed è stato anche bocciato dall'Adis: dieci chilometri di canale con costi enormi da fare in chissà quanti anni e con rischi ambientali per il materiale che trasporterebbe dentro il Golfo di Olbia.

La proposta, che piace anche all’autorità d'ambito regionale, è che è compresa nella delibera in via d'approvazione è dunque un intervento a lotti, che gradualmente, man mano che arriveranno i fondi necessari, migliorerà la situazione.

Un progetto che prevede : 1) la realizzazione delle casse di laminazione (contenitori di acqua piovana) a monte dei due principali canali cittadini cioè il Siligheddu e il Gadduresu; 2) la risagomatura e il nuovo assetto dei corsi d'acqua che attraversano la città, compresi anche il rifacimento dei ponti. In totale cinque lotti per un costo totale di 122 milioni di euro. Di questi, attualmente, dalla Regione potrebbero arrivare una trentina di milioni di euro per il primo lotto.

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