La Nuova Sardegna

Olbia

Il Circolo del Pd: «Attacchi sconcertanti»

Il Circolo del Pd: «Attacchi sconcertanti»

Replica alla nota dell’area Degortes: «L’ingresso di Pitta e Careddu segue la linea dettata dal partito»

12 novembre 2014
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OLBIA. Puntuale replica del Circolo di Olbia, guidato da Angela Corda, alla nota di alcuni esponenti del Pd che vaveano stigmatizzato l’ingresso nela partito di Giulio Careddu e Tore Pitta. «In un momento così delicato per la vita del Pd e carico di tensioni sociali nella città, le aspettative della gente sono riposte nella speranza che la classe dirigente rivolga le proprie attenzioni ad affrontare i grandi temi di sviluppo del territorio. Perciò in riferimento alle recenti adesioni al Pd e al Gruppo Consiliare di Olbia (quello del Pd2, ndr) registriamo sconcertati la nota firmata da Graziano Asara, Verdiana Canu e Carlo Careddu, e, ancora di Giuseppe Meloni, iscritto di Loiri, e di Viola e Visicale, rispettivamente iscritti a Golfo degli Aranci e Tempio. Meraviglia come quest'iscrizione, in osservanza con quanto auspicato dalla linea del Partito Regionale e Nazionale, sia stata oggetto di attacchi personali rivolti a due giovani perbene, che hanno contribuito con il loro impegno al raggiungimento del successo elettorale che ha dato vita alla maggioranza Consiliare».

Secondo la replica del circolo «E’ appena il caso di far notare che il consigliere Giulio Careddu ha sempre votato i provvedimenti della maggioranza, come ad esempio le linee guida del puc».

«Va considerato che l'adesione dei due consiglieri merita più rispetto e non può ridursi a volgari e strumentali attacchi personali, specie da parte di chi ricopre incarichi istituzionali in seno alla maggioranza di governo. Coloro chei sostengono il nostro progetto sono benvenuti oggi e per il futuro».

«Non è l'unica variazione consiliare che si è registrata – conclude il comunicato del Circolo di Olbia – eppure soltanto oggi si grida allo scandalo. Si auspica pertanto che l'assessore Careddu si impegni al raggiungimento degli obbiettivi programmatici, ancora ben lontani dall'essere raggiunti in maniera condivisa, evitando di prodursi in considerazioni e valutazioni di civetteria politica».

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