La Nuova Sardegna

Olbia

Curragghja, tra degrado e immondizia

di Angelo Mavuli
Curragghja, tra degrado e immondizia

A poche decine di metri dal momumento che ricorda i caduti dell’incendio, si è formata un’enorme discarica a cielo aperto

26 novembre 2014
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TEMPIO. La tristemente nota collina di Curragghja sulla quale, 31 anni fa, nove cittadini persero la vita lottando contro le fiamme che minacciavano la città, è totalmente invasa dai rifiuti.

A qualche decina di metri dal monumento che ricorda la tragedia e che porta impressi i nomi dei 9 caduti, al posto dei fiori, mani incivili, anime aride e irriconoscenti e menti contorte, hanno creato una enorme discarica a cielo aperto. Un obbrobrio che partendo dai bordi della stradina che porta al rudere di quello che una volta era un albergo, si estende poi su l’intera piazza attorno alla costruzione. In mezzo a rifiuti di ogni genere, trovano posto anche carogne di animali. A “vigilare” poi sul degrado, e sull’incuria in cui il posto è stato da sempre lasciato, vi è il fallito “Hotel Fonti di Rinagghju”. Costruito 50 anni fa e mai perfettamente funzionante, abbandonato come albergo intorno al 1975 ed oggi pericolante in ogni sua parte, è pieno, così come il sito circostante, di ogni genere di immondizia. Il 3 marzo scorso il sito era stato teatro di un clamoroso blitz del corpo forestale, allertato dai carabinieri, ai quali era stata segnalata, tra i cumuli di rifiuti, anche la presenza di amianto. Sul posto era intervenuto anche Giancarlo Muntoni, capo dell’Ispettorato Forestale di Tempio ed i tecnici della Prevenzione di Igiene pubblica della Asl di Olbia. Solitamente di poche parole, in quell’occasione il capo dell’Ispettorato aveva avuto espressioni severe per il disinteresse nei confronti di un sito che, aveva detto Muntoni, sarebbe dovuto essere sacro. «Al di là dell’inciviltà della gente, - aveva anche detto -, devo rilevare la noncuranza di chi sarebbe dovuto intervenire. Da otto mesi (luglio 2013 ndc), ho inviato all’amministrazione una segnalazione sul degrado di Curragghja. Non ho mai ricevuto alcuna risposta». Qualche giorno dopo sull’argomento era intervenuto Antonio Addis, assessore comunale all’Ambiente, che aveva preso atto «dello stato di estremo degrado in cui la Collina di Curragghja era precipitata. Questo sito - aveva aggiunto Antonio Addis, promettendo interventi severi e duraturi -, è diventata ormai terra di nessuno. Non solo per nostra trascuratezza, ma anche e soprattutto per colpa dei proprietari dei terreni e dell’ex albergo che non si sono mai curati di fare alcun tipo di intervento». Dal 3 marzo scorso la situazione non è migliorata e le promesse di interventi sono state seppellite sotto quintali di altri rifiuti.

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