Siete in pericolo? Usate l’applicazione Shaw
L’appello di Soroptimist ai ragazzi del Classico. E i maestri di karate mostrano tecniche di autodifesa
OLBIA. Un tessuto rosso avvolge l’unica sedia vuota. I ragazzi si sistemano in ogni angolo, persino per terra, e riempiono l’aula magna. Ma nessuno va verso quella sedia. E’ un “posto occupato”, in ricordo di tutte le donne uccise.
Anche al liceo classico Gramsci, ieri mattina, si è parlato di violenza contro le donne. Un tema affrontato con i ragazzi dalle donne di Soroptimist i cui obiettivi sono stati presentati da Eugenia Tanda, nuova guida del club gallurese. Ma quella di ieri (si è replicato nel pomeriggio in biblioteca) è stata soprattutto l’occasione per presentare “Shaw”, un’applicazione gratuita per smartphone («ragazzi - è stato l’appello - scaricatevela subito«), creata da Soroptimist per le donne e la loro sicurezza. Per garantire insomma un pronto intervento in una situazione di pericolo. Sono state illustrate tutte le principali funzionalità dell’applicazione, attraverso la quale una donna può contattare il 112 oppure il servizio telefonico 1522 che rappresenta lo snodo operativo delle attività di contrasto alla violenza di genere.
La psicologa e psicoterapeuta Pasqualina Pippia ha invece parlato dell’attività del centro antiviolenza Prospettiva Donna, mentre il maestro di karate Bruno Mulliri, insieme con una collega, ha dato dimostrazioni pratiche di autodifesa. «In una colluttazione tra uomo e donna, nel 90% dei casi ha la meglio un uomo. Ma ci sono sistemi e modi per prendere tempo, per riuscire a urlare e scappare. E ci sono parti del corpo di un eventuale aggressore che possono essere colpite, usando i calci o i pugni, anche sotto la presa di una mano che ci blocca. Ma possono essere utilizzati come difesa anche una penna, un portachiavi, una bottiglietta d’acqua o lo spray anti aggressione».
Il livello di attenzione dei ragazzi è rimasto alto per tutto l’incontro. La violenza di genere è un fenomeno gravissimo. E loro lo sanno. Ma sanno anche quanto sia importante fare prevenzione. E la scuola, in questa direzione, deve avere un ruolo di primo piano. (s.p.)