Due famiglie ostaggio di un incendio
Attentato in piazza Brigata Sassari, nel mirino una società di trasporti. Bruciate altre due auto, terrore in un palazzo
OLBIA. Un furgone Mercedes, usato per il trasporto delle persone, ha preso fuoco nella notte in piazza Brigata Sassari. Fiamme di origine dolosa, secondo i primi rilievi. Fiamme che hanno poi colpito altre due auto e si sono spinte su un palazzo.
Sono stati momenti di grandissima paura per due famiglie. «Ci sentivamo imprigionati dal fuoco», hanno detto agli agenti della polizia locale e ai vigili del fuoco, i primi intervenuti appena si è levata la colonna di fumo, i secondi chiamati a spegnere materialmente le fiamme.
Il fuoco è partito poco prima delle cinque del mattino. È stato appiccato a un furgone Mercedes, che la polizia locale ha scoperto essere intestato alla società Atlassib Italia, con sede a Bergamo. I titolari sono romeni e operano nel trasporto delle persone: con i loro furgoni portano i romeni in Italia (e viceversa), in lunghi viaggi di giorni e giorni. Dal furgone - la miccia incendiaria non è stata trovata, ma il punto di partenza è una ruota, segno che non può trattarsi di cortocircuito - le fiamme si sono allargate fino a colpire due auto che erano parcheggiate nella via: una Panda e una Ford Fusion, che nessun collegamento hanno con la società romena.
I vigili del fuoco, allertati dalla polizia locale e dai residenti nella zona di piazza Brigata Sassari, svegliati e spaventati prima dai botti, poi dalle fiamme e dal fumo, hanno lavorato duramente, ma non hanno potuto evitare i danni ai tre mezzi, due dei quali, il furgone e la Panda, sono stati quasi interamente distrutti. La priorità dei vigili del fuoco era il palazzo che si affaccia sulla piazza. L’incendio si è esteso sino ad attaccarlo. Al primo piano una merceria è stata danneggiata.
Ma, soprattutto, al primo piano c’erano due famiglie, di fatto impossibilitate a lasciare i loro appartamenti. L’incendio, infatti, non permetteva vie di fuga sicure. «Eravamo invasi dal fumo - hanno raccontato ai vigili del fuoco e agli agenti della polizia locale -. Più delle fiamme, avevamo proprio paura del fumo, che non ci permetteva di respirare, che non ci faceva capire dove metterci al riparo. Per fortuna sono arrivati subito i soccorsi». Momenti di terrore, dunque. I vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme, e solo allora la grande paura è passata. Ora è il momento delle indagini. La pista più accreditata, secondo il comandante della polizia locale, Gianni Serra, è quella dell’atto intimidatorio. Manca ancora l’ufficialità, ma se fosse così occorrerà capire chi ha preso di mira la società di trasporti romena, che ha sede nella provincia di Padova, e quale ragione possa esserci dietro. Uno sgarbo personale? Questioni legate al mondo del lavoro? Sono stati sentiti alcuni testimoni, che però hanno solo raccontato di aver visto le fiamme già alte.
Risposte importanti potrebbero arrivare invece dalle telecamere della videosorveglianza. Nella zona di piazza Brigata Sassari ce ne sono parecchie e i loro filmati, visionati dagli agenti, potrebbero aver ripreso chi passava lì a quell’ora, in macchina e a piedi. (g.pi.)
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