La Nuova Sardegna

Olbia

Piano sanitario, arriva la controproposta

di Angelo Mavuli
Piano sanitario, arriva la controproposta

Domani l’assessore regionale incontra i sindaci dell’alta Gallura che gli presenteranno una piattaforma alternativa

08 ottobre 2015
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OLBIA. L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Benedetto Arru, incontrerà domani nel salone consiliare di a Tempio, alle ore 16, i sindaci del distretto sanitario. Ne ha dato notizia ieri pomeriggio il sindaco Andrea Biancareddu. I Sindaci dell'Unione dei Comuni Alta Gallura, intanto, dopo due riunioni, svoltesi nei giorni scorsi, hanno reso noto, con un comunicato, di avere delineato “in perfetta unità di intenti e di vedute” per una nuova proposta di Piano Sanitario per l’alta Gallura.

Fiducia a Biancareddu. «I sindaci – si legge nel comunicato stampa – annullando qualunque tipo di illazione, hanno tutti ribadito ed evidenziato, ancora una volta, il ruolo e il compito del sindaco di Tempio che, senza distinzioni di carattere politico o partitico, rappresenta l'Alta Gallura sul riassetto territoriale e sul riassetto sanitario».

No al piano Arru. Dai sindaci anche un chiaro no al progetto di Arru, che secondo i primi cittadini ridurrebbe il Paolo Dettori a un ambulatorio, e un altrettanto diniego alla modifica del Commissario Asl Paolo Tecleme che per certi versi danneggerebbe ulteriormente il nosocomio tempiese. «Partendo dalla ferma convinzione di non poter condividere né la soluzione regionale di Arru, né la proposta di modifica formulata dal Commissario Paolo Tecleme – prosegue il comunicato – , i sindaci delineano una nuova proposta alternativa».

Nuova proposta. La proposta è impostata anche «al risparmio e ai sacrifici, così come impone la normativa nazionale e regionale. Una proposta garante – scrivono ancora i sindaci –, di un livello ottimale di servizi sanitari ospedalieri, sulla quale non si può trattare o derogare». Praticamente al legislatore si chiede che il livello minimale di servizi sanitari per il Presidio ospedaliero di Tempio, sia «lo status di Dea di 1° livello di completamento nel quale devono essere riconosciute un adeguato numero di strutture complesse. Fatte salve, ovviamente, tutte le altre strutture semplici dipartimentali, e gli altri servizi ospedalieri allo stato presenti ed attualmente garantiti nel Compendio ospedaliero».

Concertazione con Olbia? Attentissimi i sindaci, nella parte dedicata ai “Nuovi servizi” non ancora presenti nel territorio dell’Asl n. 2 e comunque in pectore nel piano. «Questo aspetto – dicono –, ha necessità di una riflessione e di una analisi a parte. Magari potrebbe essere oggetto di un Tavolo di concertazione con i colleghi sindaci del distretto n.1 di Olbia». Ultimo tentativo forse, per non staccare la spina con Olbia e per rigenerare una unione territoriale la cui sopravvivenza, in questo momento, è legata solo a scelte eque e paritarie.

Morfologia e Carcere. Nell’ampia proposta riorganizzativa formulata dai sindaci, riferimenti anche alle caratteristiche morfologiche, insediative e infrastrutturali del territorio ed alla particolarità generata dalla presenza del carcere di Nuchis. Classificato di “alta sicurezza” ma a tutti gli effetti diventato ormai di “massima sicurezza” e per i cui ospiti «le norme richiedono – ricordano i sindaci – l’esistenza di un adeguato Presidio ospedaliero entro uno strettissimo raggio d’azione che il “Piano Arru”, invece, ignora totalmente.

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