Malato di tumore: «Appeso a un farmaco»
Ha bisogno del Regorafenib: ordinato dalla Asl un mese e mezzo fa, non è arrivato. Lettera al ministro
OLBIA. L’unica speranza che ha di sopravvivere è legata a un farmaco. Ordinato dalla Asl un mese e mezzo fa e mai arrivato.
Lui, Carlo, malato di tumore, ha scritto anche una mail al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, «ma è tornata indietro, e non capisco perché. Un tentativo disperato per far sapere che io mi devo assolutamente curare e che non possono negarmi questo diritto».
Da anni, Carlo, si è sottoposto a tutte le terapie possibili (chemio, radio), ma adesso la sua situazione è peggiorata e niente è più efficace. Niente tranne il “Regorafenib”, il solo farmaco che possa impedire al male di progredire.
«L’oncologia di Olbia - racconta Carlo -, ha ordinato questo farmaco lo scorso 17 settembre, dicendomi anche che avrei dovuto cominciare la cura al più presto. Abbiamo aspettato i 15 giorni che credevamo fossero più che sufficienti per poter ricevere il Regorafenib, e invece i giorni sono diventati 20, poi trenta e adesso è passato un mese e mezzo. E la mia logorante attesa, e si può solo immaginare come la stia vivendo, continua ancora».
La moglie di Carlo racconta il dramma vissuto dal marito partendo dall’inizio. «Gli è stato diagnosticato un tumore al colon retto sette anni fa. Da quel momento è stato sottoposto a chemio e radioterapia ed è stato più volte operato. Si è tentato veramente di tutto e di più. Ma un anno fa, nulla era ormai più efficace e siamo andati avanti con il mantenimento e con la terapia del dolore. E nel frattempo il tumore ha aggredito altri organi. L’oncologia della Asl di Olbia ci ha allora parlato, durante l’estate appena trascorsa, di un farmaco che sarebbe stato presto disponibile tramite il Servizio sanitario nazionale. E, infatti, appena arrivato il via libera, l’oncologo ha immediatamente ordinato il farmaco. Eravamo ansiosi ma anche fiduciosi, perché sapevamo che questo farmaco blocca il cancro impedendo quindi una sua ulteriore diffusione».
«Un farmaco, tra l’altro, che viene prescritto solo in casi particolari - aggiunge Carlo - e cioè quando il paziente è inoperabile e quanto sono state tentate tutte le terapie: e questa è proprio la mia situazione, anche se so che il problema coinvolge altri due pazienti. Ma anche tre giorni fa, purtroppo, l’oncologia di Olbia mi ha fatto sapere che il farmaco non era ancora disponibile e che non avevano notizie precise sul suo arrivo. Ecco perché ho cercato di arrivare al ministro Lorenzin».
“Mi chiedo e le chiedo - ha scritto Carlo al ministro - se è possibile che mi venga negato il diritto di curarmi. Non so in quale altro modo possa mettermi in contatto con lei, ministro, per poter spiegare meglio ciò che in poche righe ho cercato di fare. La prego, mi dia una risposta. Attendo con ansia”. Ma quella risposta, Carlo, non l’ha mai ricevuta, perché la mail è tornata indietro. Però a lui serve il farmaco. Subito.