La Nuova Sardegna

Olbia

Giustizia riparativa, si riapre il dibattito

di Angelo Mavuli
Giustizia riparativa, si riapre il dibattito

Nuchis: da oggi incontri con studenti, volontari ed esperti Previsto anche un “aperitivo” con i carcerati al bar Italia

17 novembre 2015
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TEMPIO. Anche la città di Tempio, con la sua casa di reclusione di Nuchis, parteciperà, a pieno titolo, alla “Settimana mondiale della Giustizia riparativa” che, a partire da oggi, vedrà confrontarsi su questo importante argomento, conosciuto e anche ben supportato in Gallura, studiosi, operatori del sistema carcerario, volontari, carcerati, amministratori comunali, studenti e cittadini comuni.

All’interno di questo progetto, che si propone il recupero e il reinserimento dei carcerati nella società civile, giovedì prossimo, nell’ambito della settimana mondiale dedicata al dibattuto argomento, a Nuchis nella Casa di reclusione, dalle 14,30 alle 17,30, la sala convegni del carcere ospiterà la settima conferenza riparativa, con gli interventi di studiosi e carcerati. Dalle 18,30, invece, si ripeterà, per la seconda volta in città, un esperimento che, già attuato a novembre dello scorso anno con un “Pranzo riparativo”, svolto all’esterno del carcere, nella Palazzina Comando della Pischinaccia, aveva suscitato commenti entusiasti, non solo a livello locale, ma anche sui media nazionali e su moltissimi siti web. Stavolta non si tratterà di un “pranzo” ma di “Un Aperitivo riparativo” al Bar Italia, sulla centralissima omonima Piazza, di fronte al Corso.

«L’Aperitivo riparativo - informa una nota della Casa di reclusione di Nuchis -, sarà il primo di una serie di eventi che la direzione ha in mente di organizzare in città, per sensibilizzare gli esercenti di bar, ristoranti e negozi. Si intende infatti costruire una rete riparativa con le attività commerciali di Tempio. Attività che si dichiareranno “Riparative e ad approccio pacifico e relazionale”». La casa di reclusione di Nuchis, classificata finora di “alta sicurezza” ma a tutti gli effetti carcere di “massima sicurezza”, già da tempo, comunque, grazie alla lungimiranza del direttore, Carla Ciavarella (che si avvale dell’opera di Patrizia Patrizi del Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Sassari, di cui la stessa, è direttrice ) affronta con attenzione e sensibilità l’argomento ed è stato dichiarato Centro pilota in Italia proprio per quanto concerne la Giustizia riparativa. Uno modernissimo strumento di giustizia, raccomandato dalla stessa Unione Europea, ma finora di difficile applicazione. Al di là delle obiettive situazioni di difficoltà, l’argomento, nella Casa di reclusione di Nuchis, viene affrontato da anni, a viso aperto con convegni, incontri, dibattiti ed anche confronti all’interno dell’Istituto fra autori dei delitti e vittime (non collegate ai carcerati presenti), soggetti che hanno patito quel tipo di delitto. Confronti sicuramente duri alcune volte, prolungati nel tempo che alla fine però hanno dimostrato la validità delle tesi che i fautori della Giustizia riparativa portano avanti con molta tenacia.

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